tag:blogger.com,1999:blog-90624825618227162352024-03-06T09:55:41.898+01:00La Tarte MaisonUnknownnoreply@blogger.comBlogger187125tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-78213643331221081132012-09-06T15:06:00.001+02:002012-09-06T15:06:45.049+02:00La mia Spagna<p><a href="http://lh3.ggpht.com/-nLYFCyx0XUU/UEifoSwNdaI/AAAAAAAACCY/i4m1HNf-ALE/s1600-h/SALAMANCA4.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="SALAMANCA" border="0" alt="SALAMANCA" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2tOMDIhcxiLVtwfVNrBh-DaxsvjtauI-qTQisnMnEQKCou1REbSEYuc_QT6J93QyoY6k_VpcjzrBSWdb3eN-OWyhFWj6ICguByjWAkjy3Y-zYiUtHnwlaS89atqo0FaOm1mKpfKWi6ezf/?imgmax=800" width="600" height="792"></a> <p>E quindi eccomi qua, tornata ormai da un bel po’ dal viaggio in Spagna equamente suddiviso fra tour della Castiglia y Leon e Madrid ma assolutamente svogliata in cucina. A tal punto che ammetto di non aver cucinato niente di nuovo, niente di così interessante, niente di niente per tutto il mese di Agosto… <p>E così è passato questo mese, ho continuato a sentirmi con alcune di voi su fb e su twitter (da poco ci sono anch’io!) e ho condiviso le foto delle nostre ferie… Le mostro anche qui e vi svelo un segreto: per me in vacanza niente reflex, solo compatta anche un po’ vecchiotta… La voglia di fotografare da queste parti aveva voglia di comodità ;) Non racconterò tappa per tappa, ma vorrei indicare le 10 cose/luoghi del cuore di questa vacanza in Spagna, in rigoroso ordine sparso: <p><a href="http://lh6.ggpht.com/-Q0hHaUkk0FI/UEifrqHnAPI/AAAAAAAACCo/7ivgqDStC90/s1600-h/gocciolatoi4.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="gocciolatoi" border="0" alt="gocciolatoi" src="http://lh5.ggpht.com/-4LLGpF6D5ws/UEifs06FtCI/AAAAAAAACCw/DlLAqszCAtA/gocciolatoi_thumb1.jpg?imgmax=800" width="600" height="819"></a> <p>1 <u><a href="http://www.salamanca.es" target="_blank"><strong>La città di Salamanca.</strong></a></u> Molti la conoscono, io non l’avevo mai sentita nominare. Ne sono rimasta assolutamente affascinata, soprattutto al tramonto quando i muri degli edifici si tingevano di rosso; <p>2 <u><a href="http://www.museocasalis.org" target="_blank"><strong>Museo di Art Nouveau y art Deco</strong></a></u> di Salamanca. Una chicca a malapena segnalato sulla guida questo è un posto incantato dove perdersi, c’è anche una piccola caffetteria arredata a tema! Unico neo: niente foto. Vietatissimo, quella vetrata che vedete l’ho rubata con lo smartphone… <p>3 <u><strong><a href="http://www.zamora.es" target="_blank">La città di Zamora</a></strong></u>. Sarà che ci siamo arrivati il 15 di agosto in piena festa dell’Assunta con tutte le persone coinvolte nelle celebrazioni liturgiche, sarà che era fresco e ce la siamo girata tutta con calma, godendo di ogni raggio di sole. Sarà che abbiamo visto la nostra prima cicogna, anzi lei ha visto noi chiamandoci con un battito del becco, sarà che dal <em>castillo</em> si godeva di una vista incredibilmente ampia, sarà… <p>5<strong> <a href="http://www.museoreinasofia.es" target="_blank">Il Museo National Centro de arte Reina Sofia</a><u></u></strong> a Madrid. Ci siamo entrati convinti di fermarci solamente davanti a Guernica di Picasso ne siamo usciti un paio di ore dopo. Un documentario sulla Guerra Civile spagnola, una serie di opere d’arte di questo periodo, un luogo espositivo perfetto ci hanno scombinato i programmi ma non potevamo farne a meno. <a href="http://lh4.ggpht.com/-PvZjeHabpoQ/UEifubmKiAI/AAAAAAAACC4/ohEqbz_WbIY/s1600-h/Salamanca-Zamora10.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="Salamanca-Zamora" border="0" alt="Salamanca-Zamora" src="http://lh4.ggpht.com/-nB6S-WBEfNE/UEifvwqknuI/AAAAAAAACDA/6TY4khjVnrI/Salamanca-Zamora_thumb6.jpg?imgmax=800" width="600" height="392"></a> <p>4 <u>Le Madonne vestite</u> con tessuti preziosi. Non le avevo mai viste di persona e ammetto che hanno un loro fascino. Broccati, velluti, sete ricamate veri e propri abiti regali. A questo proposito mi ha colpito tantissimo la devozione profonda che ho visto nella popolazione spagnola, di un’intensità che merita rispetto. <p>6 <u>Il gazpacho</u>. Dei ristoranti racconterò in un altro post ma questa zuppa fredda, insieme al suo parente stretto il salmorejo, mi ha lasciata senza parole. Rinfrescante, saporita, leggera insomma perfetta nella rovente Madrid dove abbiamo toccato sempre i 39/40 gradi. Talmente buono da intimorirmi solo all’idea di rifarlo… eppure sembra così facile! <p><a href="http://lh4.ggpht.com/-BaV159GQcuY/UEifxOBvVGI/AAAAAAAACDI/TJPnIIUS4q0/s1600-h/Corrida-ninos4.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="Corrida ninos" border="0" alt="Corrida ninos" src="http://lh6.ggpht.com/--fvuvgZ-hbA/UEifyrwnkeI/AAAAAAAACDQ/dw6sqcyCbIg/Corrida-ninos_thumb1.jpg?imgmax=800" width="600" height="450"></a> <p>7 <u>La corrida dei bambini</u> a <strong><a href="http://www.spain.info/it/ven/otros-destinos/la_alberca.html" target="_blank">La Alberca</a></strong>. Ci siamo fermati in questo piccolo borgo in mezzo al parco naturale “Sierra de la pena de Francia” mentre andavamo a Ciudad Rodrigo. E abbiamo assistito ad una festa in onore dei piccoli che vedeva coinvolti anche gli adulti e tutta la popolazione del paese: la corrida de los ninos. Le risate e le grida si sono sparse in tutta la piccola plaza Mayor del paese. Irresistibile e coinvolgente!</p> <p>8 <a href="http://www.museothyssen.org" target="_blank"><u>Museo Thyssen-Bornemisza</u></a><strong> </strong>a Madrid. Un museo che ti seduce dalla prima sala all’ultima. Più di 1000 opere che muovono l’animo anche del visitatore distratto. Non posso e non voglio fare l’elenco dei capolavori che sono presenti all’interno ma vi assicuro che non si può uscire scontenti. Per quanto mi riguarda Antonello da Messina mi ha come sempre rubato il cuore.</p> <p>9 <a href="http://www.mercadosananton.com/" target="_blank"><u>Il mercato San Anton</u></a><strong></strong> a Madrid. Mi ha colpito per la ricchezza delle proposte e, diciamolo, i prezzi meno alti del mercato San Miguel (che merita comunque un salto). Diviso su tre piani è concepito in maniera razionale: al piano terra un mercato vero con banconi e bancarelle di prodotti al dettaglio, al primo piano bar a tapas monotematici che utilizzano i prodotti del piano di sotto ad esempio baccalà, oca, molluschi…. Al secondo piano un ristorante vero e proprio con terrazza per fare l’aperitivo che la sera è molto frequentato e sicuramente divertente! </p> <p><a href="http://lh5.ggpht.com/-Za_vWHwB6U4/UEif0FIo-ZI/AAAAAAAACDY/C7_orwem2w4/s1600-h/Toledo-chiostro%25255B4%25255D.jpg"><img style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top: 0px; border-right: 0px; padding-top: 0px" title="Toledo-chiostro" border="0" alt="Toledo-chiostro" src="http://lh3.ggpht.com/-Vz-kFVq1nvU/UEif1_AbNYI/AAAAAAAACDg/y9PQY3F723g/Toledo-chiostro_thumb%25255B1%25255D.jpg?imgmax=800" width="600" height="828"></a></p> <p><a href="http://lh5.ggpht.com/-qMIrwmN7SRM/UEif28bFONI/AAAAAAAACDo/c2Orv750eNA/s1600-h/Toledo_chiostro%25255B4%25255D.jpg"><img style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top: 0px; border-right: 0px; padding-top: 0px" title="Toledo_chiostro" border="0" alt="Toledo_chiostro" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFWN1pveutRQ4FYa7TivutEZDPx7W6tGx_991p4yOlBc7UUXmRlVODbQbXcsjAol9JxBI-RACq9q5e8CyRTLmO_3jnxf7R02TZlH9UgjRd3C9GzhUl5L3E8JkU_Fxguho818U_Yd4og-5K/?imgmax=800" width="600" height="823"></a></p> <p>10 <strong><u>Il Monastero di San Juan de los Reyes</u></strong> a Toledo. A questo monastero siamo arrivati quasi per sbaglio, pur essendo segnalato sulle guide. Cercavamo un luogo fresco nel quale trascorrere un’ora prima di riprendere il treno per Madrid. Un luogo di pace, pochissimi turisti, il fresco del giardino interno, i giochi di luce dell’architettura ce l’hanno fatto amare… Da consigliare assolutamente per meditare e rilassarsi anche se fuori ci sono 44°!!!</p> <p>Vi garantisco che questa selezione mi è costata tanto, avrei potuto stilare una lunga lista ma così tutto sarebbe stato più sterile. Diciamo che se capitate da quelle parti secondo me non potete perdervi queste cose… ma è solo la mia modestissima opinione!</p> <p>Ci rileggiamo la prossima settimana con la parte gastronomica ;)</p> Unknownnoreply@blogger.com35tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-64046856049962884062012-09-02T12:12:00.001+02:002012-09-02T15:27:58.356+02:00Sono tornata ma non qui!<p>Buona domenica a tutti, sono ritornata in Italia da un po’ ma prima di affacciarmi su queste pagine per raccontare delle mie vacanze e scrivere di ricette è con piacere che vi informo di essere ospite nel blog di <a href="http://www.eguardoilmondodalmioblog.com/" target="_blank">Arianna</a> con una <font color="#23bcc9"><strong>ricetta scelta per l’occasione</strong></font>, coordinata a quella che è l’immagine e la passione che ci ha messo in contatto: la Francia.</p> <p> </p> <p><a href="http://lh4.ggpht.com/-87n3kaLsk_w/UENe1y8JQ7I/AAAAAAAACBw/EC5boltl0rY/s1600-h/BannerD%25255B1%25255D.jpg"><img style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top: 0px; border-right: 0px; padding-top: 0px" title="BannerD" border="0" alt="BannerD" src="http://lh3.ggpht.com/-DoOOl57sFeQ/UEMxKM0jN0I/AAAAAAAACB4/RTBeHX8Vdak/BannerD_thumb%25255B1%25255D.jpg?imgmax=800" width="451" height="264"></a></p> <p><a href="http://www.eguardoilmondodalmioblog.com/" target="_blank"><strong>(E)guardo il mondo dal mio blog</strong></a> è davvero un blog con il quale ho tante “affinità elettive”. Arianna come me ama il territorio francese e più di me lo ha visitato, non “accontentandosi” della sola Parigi. Il suo blog è uno spazio curato, attento e pieno di eleganza. Gli spunti da cui attingere sono tanti, soprattutto se desiderate approfondire la conoscenza della cultura francese, non solo dal punto di vista gastronomico. Leggete ad esempio <a href="http://www.eguardoilmondodalmioblog.com/search/label/Le%20Francesi%20non%20rinunciano%20a%20niente" target="_blank">qui</a> oppure <a href="http://www.eguardoilmondodalmioblog.com/2012/08/castello-di-chenonceau-1-parte.html" target="_blank">qui</a> o <a href="http://www.eguardoilmondodalmioblog.com/search/label/La%20Cure%20Gourmande" target="_blank">qui</a>. Vi piacerà tutto ne sono sicura!</p> <p>Se poi desiderate conoscere Arianna ancora meglio (e se avete fissato la data delle nozze allora non potete perdervelo!) sbirciate anche questo altro suo fantastico <a href="http://ouicarnetdemariage.blogspot.it/" target="_blank">blog</a>.</p> <p>Grazie ancora per l’opportunità, la disponibilità e la pazienza cara Arianna… a breve ci risentiremo, ho un viaggio in una capitale che ben conosci tutto da organizzare.</p> <p>Ancora buona domenica!</p> Unknownnoreply@blogger.com18tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-54045557364524057292012-08-02T08:25:00.001+02:002012-08-02T08:25:13.197+02:00Ricette estive e buone vacanze<p><a href="http://lh6.ggpht.com/-93hJgl7e0_c/UBodPzBsmuI/AAAAAAAAB-U/BLgVmU-ssfo/s1600-h/estate-2012%25255B5%25255D.jpg"><img style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top: 0px; border-right: 0px; padding-top: 0px" title="estate-2012" border="0" alt="estate-2012" src="http://lh4.ggpht.com/-q2gjnNy4W3M/UBodRvvbxeI/AAAAAAAAB-c/Q9M5PplaRRY/estate-2012_thumb%25255B4%25255D.jpg?imgmax=800" width="550" height="550"></a></p> <p>Ebbene sì, <em>la tarte maison</em> va in ferie, anche se ancora manca qualche giorno alla partenza per la Spagna. La mia attenzione adesso è tutta concentrata a chiudere qualche piccolo progetto e a programmare le tappe per il giro in Castiglia e quindi i desideri culinari sono messi da parte. Piuttosto: avete dei consigli da darmi per Madrid? Soggiorneremo anche a Salamanca che sarà la nostra base per esplorare i dintorni… Ogni suggerimento è ben accetto! </p> <p>Vi lascio una selezione di ricette per l’estate. Qui sotto l’elenco dei post foto/numerati per chi vuole continuare a sperimentare in cucina…</p> <ol> <li><a href="http://latartemaison.blogspot.com/2011/09/pesche-al-forno-per-colazione.html" target="_blank">Pesche al forno</a> <li><a href="http://latartemaison.blogspot.com/2011/07/semplicemente-una-torta-di-peperoni.html" target="_blank">Torta ai peperoni</a> <li><a href="http://latartemaison.blogspot.com/2011/06/insalata-estiva-in-attesa-dellestate.html" target="_blank">Insalata con cous cous</a> <li><a href="http://latartemaison.blogspot.com/2011/07/friselle-e-pomodorini-confit.html" target="_blank">Friselle e pomodorini confit</a> <li><a href="http://latartemaison.blogspot.com/2011/09/come-conservare-il-basilico.html" target="_blank">Come conservare il basilico</a> <li><a href="http://latartemaison.blogspot.com/2011/06/crumble-di-pesche.html" target="_blank">Crumble di pesche</a></li></ol> <p><font color="#333333">Auguro a tutti delle buone vacanze, ci ritroviamo qui a settembre con alcune novità… Curiosi?! Vi aspetto allora!</font></p> Unknownnoreply@blogger.com32tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-18203328449385730072012-07-30T08:06:00.001+02:002012-07-30T08:06:52.271+02:00Fougasse pomodori secchi ed herbes de Provence<p><a href="http://lh3.ggpht.com/-ofc790mlWnw/UBYkZrQq7JI/AAAAAAAAB9Y/Keb8VjHvaGs/s1600-h/fugasse33.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="fugasse3" border="0" alt="fugasse3" src="http://lh3.ggpht.com/-m86Q0Wmbcng/UBYkbxHN33I/AAAAAAAAB9g/wKogDlXX8LM/fugasse3_thumb.jpg?imgmax=800" width="447" height="648"></a></p> <p>Ci stiamo organizzando per le prossime vacanze… Quest’anno per non farci ridere dietro dopo 4 anni “en France” abbiamo deciso di cambiare nazione: Espana. Devo ammettere però che un po’ soffro questa scelta, l’idea di non scoprire un nuovo angolo francese mi dispiace assai. Ma bisogna cambiare perché, soprattutto in vacanza, l’abitudine è cosa triste. </p> <p>Nell’operazione nostalgia che tanto mi appartiene ho deciso di sfornare due fougasses in ricordo delle vacanze in terra provenzale. Questo pane croccante e dalla forma tutta particolare (spiga di grano o foglia, scegliete voi) lo si trova in tutte le panetterie di Aix o di St Remy de Provence. L’ultima volta che l’ho mangiata ne spalmavo un pezzetto con della tapenade davanti ad un bicchiere di pastis, che ricordi… Ma quando tornerò da Madrid e dintorni desidererò solo tapas?! </p> <p>Se volete conoscere la storia della fougasse, vi rimando a <a href="http://www.bperbiscotto.com/2011/06/fougasse-aux-herbes-de-provence.html" target="_blank"><strong>lei</strong></a> che di ricette e tradizioni francesi è profonda conoscitrice. Buona settimana da parte mia!</p> <p><a href="http://lh3.ggpht.com/-ZjSSZ4EJrg8/UBYkc_wVszI/AAAAAAAAB9k/YWw14frr3vs/s1600-h/43.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="4" border="0" alt="4" src="http://lh5.ggpht.com/-exqV51453wc/UBYkeHVuNXI/AAAAAAAAB9w/3HV2rM_C9PA/4_thumb.jpg?imgmax=800" width="447" height="620"></a></p> <h2>Fougasse pomodori secchi ed herbes de Provence</h2> <ul> <li>300 gr di farina 0 <li>10 gr di lievito secco <li>200 gr di acqua a 20° <li>5 gr di sale di Cervia <li>4 cucchiai di olio evo <li>10 pomodori secchi <li>1 cucchiaio di herbes de Provence </li></ul> <p align="justify">Mettere a mollo i pomodori secchi. Sciogliere il lievito in 50 gr di acqua (sottratta ai 200 gr della ricetta) insieme a un cucchiaino di miele. Attendere per 10/15 minuti che il lievito formi le bolle in superficie. Nella planetaria versare la farina, il lievito sciolto e il resto dell’acqua. Impastare a velocità minima per 5 minuti e poi aggiungere l’olio e il sale. Continuare ad impastare per 10 minuti a velocità media. Prelevare l’impasto, formare una palla e lasciarla riposare in forno spento per un’ora.</p> <p align="justify">Scolare e asciugare i pomodori e tritarli a coltello in modo grossolano. Riprendere l’impasto, sgonfiarlo e lentamente aggiungere i pomodori tritati e le erbe. Rimettere la palla d’impasto a riposare in forno per un’ora. Trascorso il tempo dividere l’impasto in due parti e cominciare a tirare il primo pezzo con il mattarello dandogli la forma a foglia e lasciandogli uno spessore di un centimetro. Ungere la superficie con dell’olio e praticare i tagli obliqui usando un coltello in ceramica o una lametta, allargandoli delicatamente con le dita. Lasciare lievitare per 10/15 minuti prima di infornare a 180° gradi per 20 minuti. </p> Unknownnoreply@blogger.com33tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-5598904519404069802012-07-23T08:11:00.001+02:002012-07-23T08:11:32.884+02:00Crostatine alle pesche e fave di cacao<p><a href="http://lh6.ggpht.com/-lnshfvPtzO4/UAzrBDmJJJI/AAAAAAAAB80/yH5SWXoDWdM/s1600-h/crostatina4.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="crostatina" border="0" alt="crostatina" src="http://lh6.ggpht.com/-SWzTk_Sy59g/UAzrCV5IcoI/AAAAAAAAB88/mEUIwJ70K-o/crostatina_thumb1.jpg?imgmax=800" width="450" height="679"></a></p> <p>Sabato avevo voglia di provare l’abbinamento cioccolato-frutta. Una breve occhiata alla cassetta di prodotti dell’orto appena consegnata da mio padre mi ha fatto scegliere le pesche. Volevo preparare qualcosa di adatto alla colazione della domenica ed ho optato per un guscio di <font color="#23bcc9">pasta sucrée</font> al cacao e anziché riempirlo con una confettura ho scelto una composta poco dolcificata a base di <font color="#23bcc9">pesche bianche</font> aromatizzata con <font color="#23bcc9">fave di cacao tostate</font>. A decorare il tutto fette sottili di pesca gialla. </p> <p>Dopo averle sfornate sono riuscita a non addentarne neanche una (ne avevo preparate quattro, giuste giuste per la colazione), ho dedicato loro un veloce servizio fotografico e poi le ho messe da parte. Ieri mattina ce le siamo gustate insieme a caffè per lui e tè verde per me, in totale relax e per la prima volta dopo tanto tempo senza soffrire il caldo e l’umidità. E’ stata di sicuro una colazione perfetta!</p> <p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfq_rUUETzXR8mgbCNdhMDo58xs5YtpJGuu-dcb2SlbvhtcIW2UyihgdZUMVY2NUxSzVGW4gtXxgK4Fg9LcNO3yb4T39gRYLFX3POvlMiezjZB66R_BP0ETCQSrkKx-NjdZzcMQVYa5J_r/s1600-h/crostatina13.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="crostatina1" border="0" alt="crostatina1" src="http://lh3.ggpht.com/-sRAh4vEYWCo/UAzrEnn40SI/AAAAAAAAB9M/DTzutGVz78A/crostatina1_thumb.jpg?imgmax=800" width="447" height="642"></a></p> <h2>crostatine alle pesche e fave di cacao</h2> <p>per la base* (Michel Roux docet):</p> <ul> <li>250 gr di farina <li>100 gr di burro <li>100 gr di zucchero a velo <li>2 uova a temperatura ambiente <li>sale q.b. <li>15 gr di cacao in polvere (mia aggiunta)</li></ul> <p>per il ripieno (4 crostatine):</p> <ul> <li>250 gr di polpa di pesche bianche (4 pesche medie) <li>4 fave di cacao tostate <li>60 gr di zucchero <li>1 pesca gialla</li></ul> <p align="justify">Preparare la pasta sucrée facendo una fontana con la farina e il cacao e mettendo al centro lo zucchero a velo, il burro a pezzetti leggermente ammorbidito e un pizzico di sale. Lavorare con la punta delle dita incorporando prima lo zucchero e poi un poco alla volta la farina. Ricreare la fontana e mettere al centro le uova, lavorare nuovamente con la punta delle dita fino a quando il composto non comincerà a stare insieme. Formare una palla impastando velocemente e metterla in frigo per un paio d’ore.</p> <p align="justify">Nel frattempo preparare la composta di pesche. Lavare e pulire le pesche per ottenere 250 grammi di polpa a pezzi da mettere in una pentola insieme allo zucchero. Cuocere a fuoco vivace e dopo 15 minuti aggiungere le fave di cacao ridotte in granella schiacciandole con un batticarne. Continuare la cottura per altri 15 minuti. </p> <p align="justify">Trascorso il tempo di riposo stendere la pasta sucrée ad uno spessore di 6/7 millimetri. Rivestire gli stampi e riempire ogni stampo con un paio di cucchiaiate di composta fredda. Decorare con 4/5 fette sottili di pesca gialla e infornare a 180° per 30 minuti. Servire a temperature ambiente.</p> <p>* la quantità di ingredienti è quella riportata da m. Roux nel suo libro (Frolla & Sfoglia). Per preparare le 4 crostatine ne ho usato meno della metà. Il resto dell’impasto? Congelato ;)</p> Unknownnoreply@blogger.com43tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-42141077213970952012012-07-20T08:25:00.001+02:002012-07-20T09:52:13.482+02:00p.assaggi di vino 2012<a href="http://lh3.ggpht.com/-Byfmps5OXPI/UAj50_3niOI/AAAAAAAAB8E/hdMnHAErGzE/s1600-h/manifesto2012-copia13.jpg"><img alt="manifesto2012 copia" border="0" height="557" src="http://lh4.ggpht.com/-_gXEcyOoyUc/UAj52HTLwnI/AAAAAAAAB8M/76nNo_2VRzM/manifesto2012-copia_thumb11.jpg?imgmax=800" style="background-image: none; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-top-width: 0px; display: block; float: none; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" title="manifesto2012 copia" width="386" /></a><br />
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<span style="color: #23bcc9;"><b>P.assaggi di vino</b></span> è un evento che da otto anni anima il centro storico della mia città. Già dal nome si intuisce il protagonista assoluto di questa serata: il vino.<br />
La collocazione dell’evento di stasera è uno dei luoghi più suggestivi di Rimini al di là del Ponte di Tiberio: il <a href="http://www.youtube.com/watch?v=Lougnd8IRS4" target="_blank"><b>borgo S. Giuliano</b></a>. Questa zona della città era fino al dopoguerra un ghetto in cui vivevano i pescatori riminesi e nel quale un giovane Federico Fellini non si avventurava per paura della gente malfamata (e affamata) che vi abitava. Oggi questa zona è una delle più belle, caratteristiche e pulsanti della vita cittadina. <br />
Nelle piazzette del borgo saranno dislocate le postazioni della cantine vitivinicole riminesi dove sarà possibile farsi raccontare dai produttori quello che sta dietro il calice di vino che si andrà a degustare. E’ l’occasione per dare un volto e una voce ai vini prodotti in questo territorio: Sangiovese, Trebbiano, Cabernet Sauvignon e Rebola. Per accompagnare i calici saranno presenti anche punti nei quali acquistare altre eccellenze gastronomiche: <span style="color: #23bcc9;">il pesce azzurro</span> preparato dai pescatori e i <span style="color: #23bcc9;">salumi di mora romagnola</span>. E come sottofondo? Non ci sarà solo il chiacchiericcio delle persone ma in alcuni punti del borgo saranno collocati gruppi musicali che aiuteranno a creare un’atmosfera magica: dal quartetto d’archi alla musica d’autore, dalle note caraibiche a insoliti mix di arpa e dj-set.<br />
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<a href="http://lh3.ggpht.com/-Hr1fNZRs_EE/UAj53eEZ50I/AAAAAAAAB8U/Ucby-LaT89M/s1600-h/san-giuliano-rimini1%25255B2%25255D.jpg"><img alt="san-giuliano-rimini1" border="0" height="335" src="http://lh6.ggpht.com/-tVwYyHJcS1o/UAj54iQDdCI/AAAAAAAAB8c/FXzRRWqjR7U/san-giuliano-rimini1_thumb.jpg?imgmax=800" style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; display: block; float: none; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" title="san-giuliano-rimini1" width="447" /></a><br />
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Non resta che aspettare le 21, acquistare il calice con la sacca e i 5 coupon e cominciare ad avventurarsi nel borgo S.Giuliano. E mentre si passeggia ci si ferma a guardare quelle case che una volta erano poco più che baracche e che oggi sono piccole chicche da rivista. Per l’occasione i borghigiani aprono le porte delle abitazioni e cenano lungo le strade, per fondersi con chi non ci abita ma ama quei luoghi come fossero i suoi. <br />
Cin cin!Unknownnoreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-13000766415370367022012-07-18T08:00:00.001+02:002012-07-18T08:07:38.320+02:00Confettura di albicocche e vaniglia<p><a href="http://lh5.ggpht.com/-NNur3_o42RA/UAZRBGHCGpI/AAAAAAAAB7g/CXoxBGL7x-o/s1600-h/Conf_albic3.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="Conf_albic" border="0" alt="Conf_albic" src="http://lh3.ggpht.com/-hRk7oCn-X7o/UAZRC9s5e-I/AAAAAAAAB7o/ddlcTjaQ6oo/Conf_albic_thumb.jpg?imgmax=800" width="447" height="656"></a></p> <p>L’avevo detto. Quest’anno non riesco a stare dietro alla quantità di frutta che arriva a casa. Sono fortunata, è vero, ma non avete idea di quanto sia difficile vedere anche solo un frutto marcire. E allora comincia la corsa contro il tempo: oltre a mangiarla al naturale (al mattino nello yogurt o dopo pranzo come dessert) oltre a sfornare dolci come questi <a href="http://latartemaison.blogspot.com/2012/06/smoothie-pesca-e-zenzero.html" target="_blank">QUI</a> <a href="http://latartemaison.blogspot.com/2011/06/crumble-di-pesche.html" target="_blank">QUI</a> e <a href="http://latartemaison.blogspot.com/2011/06/tarte-des-peches-et-fraises.html" target="_blank">QUI</a> ecco che si fanno le confetture. </p> <a name='more'></a> <p>Albicocche e vaniglia, penso già di usarla quest’inverno per ritrovare un raggio di sole nel suo colore dorato e penso ad un sacher che ancora manca in questo blog e anche nella mia cucina… Questo concentrato di colore l’ho ottenuto seguendo il metodo della regina delle confetture Christine Ferber. </p> <p><a href="http://lh5.ggpht.com/-9btJR5-rzRo/UAZREL0ih-I/AAAAAAAAB7w/C8ob19mDMCY/s1600-h/confettura_alb3.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="confettura_alb" border="0" alt="confettura_alb" src="http://lh4.ggpht.com/-4UTqi-wYlI8/UAZRGFgtwdI/AAAAAAAAB74/3p19q8_3FlQ/confettura_alb_thumb.jpg?imgmax=800" width="447" height="663"></a></p> <h2>Confettura di albicocche e vaniglia</h2> <ul> <li>1000 kg di albicocche mature ma sode al netto degli scarti <li>700 gr di zucchero <li>200 gr di acqua <li>1 limone <li>2 stecche di vaniglia</li></ul> <p align="justify">Mescolare in una ciotola le albicocche denocciolate con lo zucchero, l’acqua, il succo del limone e le stecche di vaniglia aperte per la lunghezza. Chiudere la ciotola con un coperchio e lasciare macerare per un’ora. Trascorso il tempo trasferire il composto in una pentola con fondo spesso e portare a ebollizione, far bollire per un paio di minuti e rimettere il composto nella ciotola, lasciare riposare per una notte in luogo fresco (io in terrazza).</p> <p align="justify">Il giorno dopo filtrare la confettura con un passino e tenere da parte le bucce delle albicocche dopo averle schiacciate per bene per fare uscire tutto il succo. Rimettere sul fuoco la parte liquida e continuare la cottura fino a quando non raggiunge i 105° dopodiché aggiungere le bucce tenute da parte (io non tutte, circa la metà). Aspettare il bollore e, dopo che sono trascorsi 5/6 minuti verificare la densità della confettura facendo cadere una goccia su un piatto e inclinando lo stesso, se non cola è pronta. Eliminare le bacche di vaniglia e invasare secondo il proprio metodo e conservare al buio.</p> <p>Un’ultima cosa: ho da poco un profilo su Twitter: <a href="https://twitter.com/tartemaison" target="_blank">@tartemaison</a> se volete seguire questo blog e me anche lì vi aspetto con piacere ;)</p> Unknownnoreply@blogger.com27tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-88948835760245301682012-07-16T08:07:00.001+02:002012-07-16T08:07:43.745+02:00Muffin vegan con semi di lino<p><a href="http://lh5.ggpht.com/-2RZ213TzMs0/UAOvntdHb0I/AAAAAAAAB68/gM7jvdgD0JY/s1600-h/MUFFIN7.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="MUFFIN" border="0" alt="MUFFIN" src="http://lh4.ggpht.com/-GJz15WqS3BY/UAOvoylpnQI/AAAAAAAAB7E/o4en1Rcz7js/MUFFIN_thumb1.jpg?imgmax=800" width="447" height="657"></a></p> <p>Buongiorno e buon lunedì. Continuo a sfornare dolci con la frutta ma questa volta i protagonisti principali non sono i frutti di casa bensì i semi di lino. Di solito mi “limito” ad aggiungerne un paio di cucchiai al pane, mi piace quel leggero gusto di nocciole che gli regalano ma la scorsa settimana sfogliando un vecchio numero di <font color="#23bcc9">Elle a table</font> ho trovato questa ricetta e me ne sono innamorata. </p> <a name='more'></a> <p>Per i vegani o per coloro che conoscono la cucina vegana sembrerà che io abbia scoperto l’acqua calda ma non sapevo che <font color="#444444">i </font><font color="#23bcc9"><strong>semi di lino</strong></font> potessero andare a sostituire le uova in alcune ricette, come in questo caso. In effetti se si tritano un po’ e poi vi si aggiunge dell’acqua dopo 10/15 minuti si ottiene un composto “budinoso” che andrà a legare l’impasto dei muffin o di una torta da credenza. Senza considerare che i semi di lino sono una fonte di omega 3 e di antiossidanti, insomma come ho letto nell’articolo di Elle, un vero <font color="#23bcc9"><strong>superfood</strong></font>!</p> <p>Ma veniamo al gusto. Quando ho detto al marito che stavo preparando un dolce vegano ha storto il naso, sospettoso. Mi sono detta: e adesso chi se li mangia 10 muffin? E invece, una volta usciti dal forno il profumo che si è sparso per casa l’ha attirato in cucina e dopo averne addentato uno mi ha guardata ed ha esclamato un “sono buoni!”. E in effetti sono davvero buoni, un gusto ed un aspetto rustico, la frutta regala una nota acidula e una consistenza umida. Li abbiamo mangiati a colazione e a merenda, dividendoli equamente :)</p> <p><a href="http://lh6.ggpht.com/-4Lbm9Hd-gJc/UAOvp63L4AI/AAAAAAAAB7I/BejiAkA4Y5k/s1600-h/MUFFINS8.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="MUFFINS" border="0" alt="MUFFINS" src="http://lh3.ggpht.com/-Oy1e1tE5BCY/UAOvrOmvFrI/AAAAAAAAB7U/9Sk-ebjHWl0/MUFFINS_thumb5.jpg?imgmax=800" width="447" height="660"></a></p> <h2>muffin ai semi di lino e frutta</h2> <ul> <li>4 cucchiai di semi di lino <li>200 gr di farina 00 <li>100 gr di zucchero di canna <li>150 ml di latte di soia <li>1 cucchiaino di lievito per dolci <li>1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio <li>4 cucchiai di olio di noci <li>200 gr di frutta (io lamponi, prugne e albicocche) <li>1 pizzico di sale</li></ul> <p align="justify">Con il frullatore a immersione tritare i semi di lino grossolanamente. Aggiungere 6/8 cucchiai d’acqua fredda e lasciare riposare per 15 minuti in modo che si formi una base gelatinosa. In una ciotola mescolare gli ingredienti secchi (farina, zucchero, lievito, bicarbonato e sale). In un’altra ciotola mescolare latte, olio e semi di lino gelatinizzati. Pulire la frutta, tagliarla a pezzetti (tranne i lamponi) e aggiungerla alla farina mescolando delicatamente in modo che tutti i pezzi vengano ben ricoperti dalle polveri, facendo così non andranno a fondo nell’impasto. </p> <p align="justify">Scaldare il forno a 180°, aggiungere i liquidi alle farine e incorporare il tutto senza lavorare troppo l’impasto. Mettere un paio di cucchiai d’impasto nei pirottini (io avevo dei pirottini più grandi e anziché 12 muffins ne ho ottenuti 10) e infornare per 20 minuti. Servire tiepidi o freddi. Si conservano un paio di giorni in scatola di latta.</p> Unknownnoreply@blogger.com21tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-60768040967983310252012-07-13T08:27:00.001+02:002012-07-13T08:32:12.054+02:00Les sorties de la tarte: Vite - Rimini<p><a href="http://lh3.ggpht.com/-q0RlatyseVY/T_-_uLcfOPI/AAAAAAAAB5k/NYSOUnsNvCg/s1600-h/115.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="1" border="0" alt="1" src="http://lh3.ggpht.com/-P8sXNH_BOH4/T_-_vmdh9YI/AAAAAAAAB5s/vtCGMBqsPes/1_thumb12.jpg?imgmax=800" width="447" height="667"></a></p> <p>Questa rubrica non viene aggiornata molto di frequente, non perché non sperimenti nuovi ristoranti della mia zona ma solo perché prima di parlarne desidero provarli almeno un paio di volte e sempre in stagioni diverse. Resta il fatto però che del <font color="#23bcc9"><strong>ristorante Vite</strong></font> e del suo chef Fabio Rossi in questo blog ne avete già sentito parlare <a href="http://latartemaison.blogspot.com/2011/02/lezione-da-fabio-rossi.html">qui</a> e <a href="http://latartemaison.blogspot.com/2012/03/vite-san-patrignano.html">qui</a>. E se nel primo caso avevo assistito ad una sua lezione di cucina il secondo post era dedicato alla riapertura del locale che lo vede alla direzione della brigata. Oggi però desidero mostrare alcune delle proposte che mi portano a tornare con sempre più regolarità in questo ristorante.</p> <a name='more'></a> <p>Il ristorante Vite si trova nella frazione di San Patrignano, nell’entroterra riminese. E’ legato alla comunità di recupero che prende nome dalla piccola località nel comune di Coriano. La location si presta molto a cene estive dato che il locale si trova in cima ad una collina dalla quale il panorama della riviera si gode a 360°. Purtroppo non ho potuto immortalare il tramonto, causa breve nubifragio che ci ha poi costretto a cenare all’interno e non sulla terrazza come avrei voluto.</p> <p>Personale attento e discreto ci ha fatto accomodare al tavolo. Per la nostra cena abbiamo scelto à la carte pur essendo presenti tre diversi menù. Per cominciare un grande classico: <font color="#23bcc9">il risotto Vite</font>. Riso Acquerello mantecato con squacquerone affumicato, ristretto di Aulente (vino dell’azienda San Patrignano) e pancetta di mora romagnola. Cottura perfetta, nota affumicata spiccata e croccantezza della sfoglia di pancetta sono in perfetto equilibrio. </p> <p><a href="http://lh5.ggpht.com/--QRf_fhqTu4/T_-_wpsv9_I/AAAAAAAAB50/gZ7hL20-YFE/s1600-h/29.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="2" border="0" alt="2" src="http://lh6.ggpht.com/-oaMUDMsoHJs/T_-_x0bfBiI/AAAAAAAAB58/dZVZw2iK3Nk/2_thumb3.jpg?imgmax=800" width="400" height="560"></a></p> <p>Non ho fotografato l’altro primo che si è rivelato altrettanto squisito: dei ravioli ripieni di patate e conditi con un ragù di rigaglie di pollo (io ne vado matta!) e pecorino. Ripieno leggero e delicato che lascia spazio al condimento, saporito e profumato dal rosmarino. Per quanto riguarda i secondi ci siamo sbizzarriti. Io ho assaggiato il lepriglio (incrocio di coniglio e lepre) in porchetta con salsa di peperoni e chips di patate. Anche questo un altro classico del locale da provare assolutamente. </p> <p><a href="http://lh4.ggpht.com/-7Z3YbB9vCc0/T_-_y8txR-I/AAAAAAAAB6E/EuVBMuRQLe0/s1600-h/37.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="3" border="0" alt="3" src="http://lh5.ggpht.com/-JdCyCKjrJdo/T_-_0CKxFPI/AAAAAAAAB6M/RjvB5U_uz44/3_thumb4.jpg?imgmax=800" width="447" height="304"></a></p> <p>Gli altri ospiti hanno optato per del maialino di mora romagnola arrostito sui carboni con verdure arrostite e per un delicato e gustoso piccione cotto nella creta che ho assaggiato e trovato ottimo, in questo caso deve piacere anche il tipo di cottura, leggermente al sangue. Da notare qui sotto la scenografica apertura dell’involucro in argilla… </p> <p><a href="http://lh3.ggpht.com/-5NbByvdtZqo/T_-_17zAxkI/AAAAAAAAB6U/AgWUJvgr_P8/s1600-h/secondi4.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="secondi" border="0" alt="secondi" src="http://lh4.ggpht.com/-_Nu6tgABuKI/T_-_3FK8ceI/AAAAAAAAB6c/FUzEONuqC4o/secondi_thumb2.jpg?imgmax=800" width="600" height="289"></a></p> <p>A concludere la cena non potevano mancare i dolci: tiramisù con sorbetto al caffè, biscotto al cacao e moretta fanese e crostata allo squacquerone, albicocche e pistacchi. Buoni ma sicuramente meno da ricordare rispetto al resto della cena che è stata una conferma della qualità e della costanza di questa cucina.</p> <p><a href="http://lh3.ggpht.com/-9hSFk8-xRFg/T_-_4cg6vMI/AAAAAAAAB6k/VlsHx6ZnpOg/s1600-h/dolci2.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="dolci" border="0" alt="dolci" src="http://lh6.ggpht.com/-yKPtKa9bpbk/T_-_5tL4ogI/AAAAAAAAB6s/ozyywzLWWu0/dolci_thumb.jpg?imgmax=800" width="447" height="348"></a></p> <p>Ultima nota sulle materie prime che provengono per la maggior parte dall’azienda agricola: formaggi, vino, verdure e carni. La qualità dei loro prodotti è alta, per quanto mi riguarda apprezzo soprattutto i formaggi, dalle ricotte ai pecorini più saporiti. Da non perdere.</p> <ul> <li>Azienda agrituristica Vite <li>via Montepirolo, 7 <li>Coriano, Rimini <li>tel. 0541 759138 <li>3 menù degustazione: 25, 32, 38 euro e menù à la carte</li></ul> <p>web<a href="http://www.ristorantevite.it">: www.ristorantevite.it</a></p> Unknownnoreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-35415537600265433242012-07-11T08:18:00.001+02:002012-07-11T08:18:35.928+02:00Tarte di prugne<p><a href="http://lh3.ggpht.com/--Vbyg_fmrr8/T_0apLCtr-I/AAAAAAAAB4w/chZz_qvsNOw/s1600-h/tarteprugne10.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="tarteprugne" border="0" alt="tarteprugne" src="http://lh5.ggpht.com/-C83DJ7Lj2hk/T_0aqAgztBI/AAAAAAAAB44/pg-JXyOpWgw/tarteprugne_thumb11.jpg?imgmax=800" width="450" height="663"></a></p> <p>Gli alberi da frutto in campagna sono in piena produzione. </p> <p>L’estate mi piace anche per questo, tanta frutta succosa a disposizione. Oltre a mangiare pesche, prugne, susine e albicocche così come sono amo utilizzarle nei dolci. Sono sempre preparazioni semplici in cui la frutta ha il ruolo di protagonista e sono torte che piacciono a tutti, marito compreso che con la frutta non va tanto d’accordo. Un modo per fargliela mangiare volentieri! </p> <p>La ricetta è tratta da una raccolta di Sale&Pepe, ho alleggerito un poco la preparazione e ne è nata una crostata di frutta estiva fresca da fare e rifare ancora, magari variando il ripieno, giusto per non annoiarsi. </p> <p>E voi la frutta estiva come la utilizzate in cucina?</p> <p><a href="http://lh3.ggpht.com/-SwXauXSTeCk/T_0arBiBGbI/AAAAAAAAB48/y5xfI1R0eTk/s1600-h/tarte5.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="tarte" border="0" alt="tarte" src="http://lh5.ggpht.com/-rcKaajKojNc/T_0asftuANI/AAAAAAAAB5I/PDTZMvqPn5M/tarte_thumb5.jpg?imgmax=800" width="450" height="685"></a></p> <h2>Tarte di prugne</h2> <p>per la pasta</p> <ul> <li>180gr di farina 00 <li>80 gr di burro <li>2 tuorli <li>30 gr di zucchero di canna <li>la punta di un cucchiaino di cannella in polvere <li>2 cucchiai di acqua fredda</li></ul> <p>per il ripieno</p> <ul> <li>1 kg di prugne <li>100 gr di zucchero semolato <li>1 cucchiaio di succo di limone</li></ul> <p>Frullare in un mixer la farina con il burro a pezzi per 1 minuto. Aggiungere i tuorli, lo zucchero e la cannella e continuare a mixare,unire alla fine l’acqua per compattare l’impasto. Togliere la pasta dal mixer, formare una palla e metterla in frigorifero per un paio d’ore (normalmente basterebbe un’ora ma con questo caldo meglio due).</p> <p>Lavare e denocciolare metà delle prugne, tagliarle a pezzetti e metterli insieme allo zucchero e al succo di limone in una pentola. Cuocere per 30/40 minuti a fuoco dolce. Stendere la pasta e foderare lo stampo per poi rimettere in frigo per mezz’ora. Lavare le prugne rimaste, denocciolarle e tagliarle a metà. Accendere il forno a 180°. Riprendere lo stampo distribuire la composta di prugne sul fondo e sistemare le prugne tagliate a metà sulla superficie. Cuocere per 30 minuti. Servire tiepida o fredda.</p> <p><a href="http://lh4.ggpht.com/-p0UrfF5INZg/T_0atBUSZQI/AAAAAAAAB5M/vxm64-i5jr4/s1600-h/_DSC642311.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="_DSC6423" border="0" alt="_DSC6423" src="http://lh5.ggpht.com/-IcgQuUHv7HY/T_0aueeGc3I/AAAAAAAAB5Y/_JTFZ6K1n7o/_DSC6423_thumb8.jpg?imgmax=800" width="447" height="667"></a></p> Unknownnoreply@blogger.com32tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-52480708478435298962012-07-09T08:07:00.001+02:002012-07-09T14:20:21.660+02:00Pane ai semi di cumino e finocchio<p><a href="http://lh6.ggpht.com/-fwFMhjuUU9M/T_p0-Af_AzI/AAAAAAAAB4g/gpotZztvhE8/s1600-h/pane-cumino26%25255B3%25255D.jpg"><img style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top: 0px; border-right: 0px; padding-top: 0px" title="pane cumino" border="0" alt="pane cumino" src="http://lh6.ggpht.com/-ssI86xa3Xq0/T_p0_cnSwOI/AAAAAAAAB4k/BQzpvDy3jG0/pane-cumino26_thumb%25255B2%25255D.jpg?imgmax=800" width="444" height="668"></a></p> <p>Con questo caldo la voglia di cucinare è venuta meno ma dovendo mangiare qualcosa sia a pranzo che a cena la mente si è ingegnata per ottenere col minimo sforzo il massimo risultato. Ne sono nati smoothie come quello di 10 giorni fa, friselle condite in tutti i modi (olio, sale e aceto oppure carciofini sott’olio oltre al classico pomodoro e origano) fino al banale prosciutto crudo (SOLO stagionato 24 mesi) da mangiare direttamente dal cartoccio con un po’ di pane. </p> <a name='more'></a> <p>Ma di pane home made nemmeno l’ombra (chi aveva voglia di accendere il forno?) e al supermercato vicino a casa ho trovato delle sfoglie croccanti di pane di segale aromatizzate con cumino e finocchio. Buonissime per accompagnare il prosciutto stagionato… e allora la food blogger che è in me si è risvegliata dal suo torpore e si è rimessa a lavorare. Scomparsa l’antipatia nei confronti del forno ho prodotto un pane classico ma con un tocco prezioso dato dal cumino di Malta (più dolce e aromatico del carvi) e dai semi di finocchio. E’ un pane compatto che si è mantenuto morbido per diversi giorni, il profumo più intenso è dato dal finocchio ma in bocca il sapore del cumino si avverte bene e rimane persistente. </p> <p>Buon lunedì!</p> <p><a href="http://lh6.ggpht.com/-HydplKnzwEI/T_p1AoSpI1I/AAAAAAAAB4o/_Bm7PWnww08/s1600-h/pane-cumino11%25255B4%25255D.jpg"><img style="border-bottom: 0px; border-left: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top: 0px; border-right: 0px; padding-top: 0px" title="pane cumino1" border="0" alt="pane cumino1" src="http://lh3.ggpht.com/-kjsGmQEZbLc/T_p1B--h5WI/AAAAAAAAB4s/sR2JJwZ4viw/pane-cumino11_thumb%25255B3%25255D.jpg?imgmax=800" width="448" height="666"></a></p> <h2>pane ai semi di cumino e finocchio</h2> <ul> <li>500 gr di farina 0 <li>200 gr di acqua <li>15 gr di lievito di birra fresco <li>3 gr di sale di Cervia <li>1 cucchiaino di zucchero <li>3 cucchiai di olio evo <li>1 cucchiaino colmo di semi di cumino di Malta <li>1 cucchiaino di semi di finocchio</li></ul> <p>Versare la farina setacciata nella ciotola della planetaria. Sciogliere nell’acqua il lievito con lo zucchero e aggiungere la miscela alla farina. Iniziare a lavorare l’impasto a velocità minima per qualche minuto. Unire l’olio e i semi di cumino e finocchio e continuare a lavorare a velocità media. Alla fine aggiungere il sale e continuare ad impastare per 5/6 minuti.</p> <p>Trasferire l’impasto in una ciotola unta con dell’olio e lasciare lievitare per 2 ore in luogo tiepido (poiché ho preparato l’impasto prima di andare al lavoro io l’ho fatto lievitare in frigo per 5 ore). Trascorso il tempo sgonfiare l’impasto, dargli una forma sferica e lasciare nuovamente lievitare per un’ora. Prima di infornare fare il taglio a croce e cuocere a 220° per 5 minuti per poi abbassare la temperatura 180° per altri 20/25 minuti. Sfornare a lasciare freddare su una gratella.</p> Unknownnoreply@blogger.com21tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-76290835480280456722012-06-29T08:22:00.001+02:002012-06-29T08:22:29.860+02:00Smoothie pesca e zenzero<p><a href="http://lh5.ggpht.com/-olmaGdlD9Io/T-1Jk31EvuI/AAAAAAAAB3Y/TRlyoqNV_do/s1600-h/pesca43.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="pesca4" border="0" alt="pesca4" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLDLFyB2fbtUKdD5qILlgPcKcwUWLzntSAFNlKYbEEJ9DGSTQa1P_wMyF_Umusigk04XU8h9dw2yqy9QEuTDB-m4Z23BUkwCJWUPP0F-YP5juLrJ290J5r3LMW52fcvcgjkWuBl4Q3nEdB/?imgmax=800" width="450" height="651"></a></p> <p>Il tempo per questo blog è diminuito drasticamente, devo ricalibrare i miei ritmi quotidiani. Di conseguenza è diminuito anche il tempo che mi permetteva di passare a leggere con calma i miei blog preferiti e quelli delle amiche di “food”. Ci si mette anche il caldo e la voglia di cucinare svanisce, evapora. E non è una scusa. Prima di avere un blog ho sempre pensato leggendo questa frase che ci si stesse nascondendo dietro la classica scusa del tempo e del caldo e invece è proprio così, quest’anno il caldo non mi lascia sperimentare e anche la cucina quotidiana ne risente. E a pranzo per non accendere neppure un fornello (e smaltire la moltitudine di pesche e albicocche che mi porta mio padre) pranzo con smoothie e crackers, una coppia strana ma a suo modo felice!</p> <a name='more'></a> <p>Se poi si ha la fortuna di avere dei bicchieri con le farfalle colorate come i miei (dono di <a href="http://www.laboratorioramina.com/" target="_blank"><strong>Ramina</strong></a>) tutto prende una piega allegra e rinfrescante e ne nascono frullati di frutta matura aromatizzati con lo zenzero e allungati con poco latte di soia. Mi vergogno quasi a raccontare la “ricetta”. Elenco solo gli ingredienti…</p> <p><a href="http://lh6.ggpht.com/-QLQyK-V1x74/T-1JnNfMOnI/AAAAAAAAB3o/J53iTEzDTow/s1600-h/pesca23.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="pesca2" border="0" alt="pesca2" src="http://lh3.ggpht.com/-T6J4uf6m9GY/T-1JogUTerI/AAAAAAAAB3w/7Jiv6m9pYIk/pesca2_thumb.jpg?imgmax=800" width="450" height="658"></a></p> <h2>Smoothie pesca e zenzero</h2> <ul> <li>3/4 pesche mature <li>2 pizzichi di zenzero in polvere <li>latte di soia freddo q.b. <li>frullatore</li></ul> <p>Non aggiungo altro perché rischierei di offendere l’intelligenza di chi mi legge ;) Sono in partenza. Mi aspettano tre giorni in compagnia delle amiche: scendiamo a Sirolo (An) per rilassarci e godere della compagnia reciproca. Senza mariti, compagni, bambini… solo donne, chiacchere e relax. Bello vero?</p> <p>Buon fine settimana!</p> Unknownnoreply@blogger.com34tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-45224552361218156862012-06-22T08:02:00.001+02:002012-06-22T13:52:49.599+02:00La gazzosa homemade<p><a href="http://lh4.ggpht.com/-pjnCcqa1dMY/T-QKbZKWksI/AAAAAAAAB20/dm6lQOku7c8/s1600-h/gazzosa7.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="gazzosa" border="0" alt="gazzosa" src="http://lh3.ggpht.com/-P6woT7m95jE/T-QKctU8m0I/AAAAAAAAB28/46mZ_mcXEn4/gazzosa_thumb4.jpg?imgmax=800" width="450" height="659"></a></p> <p>Questa la voglio raccontare: in pieno inverno mi avventuro nel blog di <a href="http://www.trattoriadamartina.com/" target="_blank">Martina</a>(ormai avete capito che ho una certa predilezione per lei) e trovo questa “ricetta”. <font color="#23bcc9"><strong>Gazzosa fatta in casa</strong></font>, leggo il post e decido: appena arriva l’estate non vado al super a comprare la tanto amata Lurisia ma ci provo a farla da me. Quando ho incrociato la ricetta era freddo e a fermarmi credo sia stato il fatto che non ci fosse tanto sole in quel periodo, fondamentale per la riuscita…</p> <a name='more'></a> <p>E direi che il sole in questi giorni non è mancato… E adesso non ci credo neanch’io è stata una divertente sorpresa: il gusto è quello della gazzosae anche leggermente frizzante! Me ne sono innamorata e non vedo l’ora di rifarla. Come in tutte le cose aggiusterei il sapore secondo i miei gusti: un po’ meno zucchero e un po’ più birra… poi magari torno sui miei passi però mi piacerebbe vedere come viene. Vi è venuta voglia di un bicchierone di gazzosa gelata? Voilà, 3/4 gironi di attesa e il gioco è fatto ;D </p> <p>Buon week end!</p> <p><a href="http://lh4.ggpht.com/-fHhiR8-al1M/T-QKd9Gsv4I/AAAAAAAAB3E/SwI_WVu9BFU/s1600-h/gazzosa23.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="gazzosa2" border="0" alt="gazzosa2" src="http://lh3.ggpht.com/-fpLxhrBZYwQ/T-QKfd39tLI/AAAAAAAAB3M/DlfrEoc-OUk/gazzosa2_thumb.jpg?imgmax=800" width="444" height="667"></a></p> <p>Riporto la <a href="http://www.trattoriadamartina.com/2010/08/la-gazzosa-naturalehomemade.html" target="_blank">ricetta di Martina</a>, non potete sbagliare. Ho aggiustato solo un paio di punti… </p> <h2>gazzosa homemade</h2> <p><b>(per circa 2 litri di gazzosa):</b><br></p> <p><font color="#23bcc9">2 limoni medi</font> (si userà la buccia di entrambi e tutto il succo dei due limoni)<br>8/10 foglie di salvia<br>300 gr di zucchero <font color="#23bcc9">(la prossima volta ne metto 50 grammi in meno</font>)<br>5 gr di cremor tartaro<br>85 ml di birra<br>2,5 l di acqua</p> <p align="justify"><br>Mettere 1250 ml di acqua in una pentola capiente e metterla sul fuoco. non appena raggiunge il bollore unire lo zucchero e quando bollirà di nuovo aggiungere il succo di quasi due limoni e la loro buccia. Far bollire coprendo con un coperchio per 10 minuti. Spegnere il fuoco e lasciar raffreddare completamente. In un recipiente abbastanza capiente da contenere 2500 ml di liquido, versare i restanti 1250 ml di acqua fredda. Filtrare il liquido con il limoni, le bucce e la salvia e versarne il contenuto nella bacinella con l'acqua. Aggiungere la birra e il cremor tartaro e mescolare accuratamente. Imbottigliare in bottiglie con chiusura ermetica facendo molta attenzione a non riempirle completamente (lasciate almeno 5 cm di spazio altrimenti c'è rischio che le bottiglie esplodano). Vanno bene quelle col tappo a corona. Mettere le bottiglie al sole per 4 giorni. In questi giorni dovrebbero formarsi delle bollicine sulla superficie. Trascorsi i 4 giorni ritirare le bottiglie in casa, aspettare un giorno (o di più se non ci sono ancora le bollicine) dopodiché mettete in frigo e gustare!</p> <p>Finirà velocemente soprattutto se continua questo caldone!</p> Unknownnoreply@blogger.com23tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-49423748988084121652012-06-18T08:03:00.001+02:002012-06-18T08:09:12.686+02:00Crostata ricotta e cioccolato<p><a href="http://lh3.ggpht.com/-RTFPiT3K6Hk/T97Ek4dxKxI/AAAAAAAAB2Q/gnnmcKh1I9A/s1600-h/torta_ricotta7.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="torta_ricotta" border="0" alt="torta_ricotta" src="http://lh6.ggpht.com/-0QDgjuGdbxk/T97EmWPWDkI/AAAAAAAAB2Y/FeVnSqog57Q/torta_ricotta_thumb4.jpg?imgmax=800" width="450" height="649"></a></p> <p>Inizio la settimana con un dolce da preparare per una merenda golosa. Semplice e veloce (se non si considerano i tempi di riposo della pasta brisée) e piace a tutti, nessuno escluso. Come tutte le preparazioni che richiedono pochi ingredienti la farcitura dà il meglio di sé utilizzando prodotti di qualità: ricotta vaccina freschissima e cioccolato fondente al 70%. La ricetta non è tratta da chissà quale raccolta di dolci ma viene dal blog “<a href="http://tentazionirresistibili.blogspot.it" target="_blank"><strong>Tentazioni irresistibili</strong></a>” di Iolanda. Ho scelto di usare una base diversa, non di frolla ma di pasta brisée di aggiungere una punta di vaniglia al ripieno. La crostata che vedete è stata una vera scoperta, prima di questa volta in cui sono riuscita a immortalarla l’avevo già preparata per dei buffet pomeridiani. E’ per questo che sono sicura dell’apprezzamento che può riscuotere… non fosse altro che per il fatto che in meno di 24 ore è finita anche a casa mia :)</p> <a name='more'></a> <p>Ancora due parole… Il fine settimana appena trascorso mi ha vista andare in giro per luoghi in cui il cibo, la cucina e i foodblog erano protagonisti. <font color="#23bcc9">Venerdì sera</font> sono stata a Verucchio (Rn) dove ho scoperto una “bottega” di eccellenze gastronomiche che organizza piccoli eventi gastronomici con prodotti di ottima qualità. Per farvi un esempio vi lascio due nomi: <a href="http://www.casaromagna.com/" target="_blank">Fossa dell’Abbondanza</a> e <a href="http://www.letamericisrl.com/" target="_blank">Le Tamerici</a>, formaggi e marmellate in un matrimonio perfetto. <font color="#23bcc9">Sabato pomeriggio </font><font color="#333333">invece</font> sono andata a Forlimpopoli per partecipare all’incontro “iFood: cucina e ricette al tempo dei blog” che si è svolto all’interno della XVI edizione della Festa Artusiana. Tantissimi spunti, alcune domande e molta passione trasmessa dalle food bloggers intervenute. Ho avuto il piacere di conoscere di persona <a href="http://melagranata.it/" target="_blank">Patrizia</a>, e come spesso accade di sentire molta energia positiva… peccato il poco tempo ma sono sicura ci saranno altre occasioni per chiaccherare e conoscersi un po’ dal vivo ;). </p> <p>Buonissimo lunedì!</p> <p><a href="http://lh3.ggpht.com/-o5HIdOtdfeo/T97Enlv2leI/AAAAAAAAB2g/VcOVmC-kcB4/s1600-h/tortaricotta9.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="tortaricotta" border="0" alt="tortaricotta" src="http://lh5.ggpht.com/-1P_mAF4POpU/T97EpHPS10I/AAAAAAAAB2o/m7A_8_2lL4k/tortaricotta_thumb6.jpg?imgmax=800" width="450" height="667"></a></p> <h2>crostata ricotta e cioccolato</h2> <p>per la brisée (ricetta di Michel Roux):</p> <ul> <li>250 gr di farina <li>150 gr di burro leggermente ammorbidito <li>1 cucchiaino di sale <li>1 cucchiaino di zucchero <li>1 uovo <li>1 cucchiaio di acqua</li></ul> <p>per il ripieno:</p> <ul> <li>100 gr di ricotta vaccina <li>60 gr di zucchero a velo <li>60 gr di panna fresca <li>1 tuorlo d’uovo grande <li>3 cucchiai di gocce di cioccolato fondenti <li>1 cucchiaino di estratto di vaniglia (<a href="http://latartemaison.blogspot.com/2011/12/estratto-di-vaniglia.html" target="_blank"><strong>QUI</strong></a>)</li></ul> <p align="justify">Preparare la base facendo una fontana con la farina e mettendo al centro il burro a pezzi, il sale, lo zucchero e l’uovo. Lavorare con la punta delle dita incorporando poco alla volta la farina. Per far stare insieme l’impasto aggiungere l’acqua (se un cucchiaio non è sufficiente aggiungerne un altro). Formare una palla e riporre in frigo per un paio d’ore. Stendere la pasta brisée piuttosto sottile (3 mm circa). Rivestire lo stampo, forare con i rebbi di una forchetta la base e mettere in frigorifero per 10/15 minuti*.</p> <p align="justify">Nel frattempo preparare il ripieno setacciando la ricotta per avere un effetto più uniforme e mescolandola bene con lo zucchero a velo, il tuorlo, la panna e l’estratto di vaniglia. Cuocere in bianco la base di pasta brisée per 10/15 minuti rivestendola con carta forno e riempiendola con fagioli secchi o perle d’argilla. Sfornare, togliere i fagioli e cospargere la base con le gocce di cioccolato e rivestire con la crema di ricotta livellandola. Infornare nuovamente e cuocere per 30 minuti. </p> <p>*con questa quantità di impasto si possono ottenere due crostate rettangolari.</p> Unknownnoreply@blogger.com38tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-67613167971852166482012-06-15T08:13:00.001+02:002012-06-15T08:13:09.938+02:00Pellegrino Artusi incontra il 2.0<p><a href="http://lh4.ggpht.com/-7HydDRH0D4s/T9rSZDJBuFI/AAAAAAAAB1s/nT97XPS5WRw/s1600-h/image_gallery4.png"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="image_gallery" border="0" alt="image_gallery" src="http://lh4.ggpht.com/-wEhDLpODlWs/T9rSaQGwcNI/AAAAAAAAB10/k-kDNu7_ZS8/image_gallery_thumb2.png?imgmax=800" width="250" height="250"></a></p> <p>Oggi niente ricetta, solo un promemoria per il weekend. Domani pomeriggio alle 18,30 parteciperò ad un interessante appuntamento in cui si parlerà del legame che unisce Pellegrino Artusi e i blog che si occupano di food. L’incontro si svolgerà a Forlimpopoli all’interno di Casa Artusi, nell’ambito della “Festa Artusiana”.</p> <a name='more'></a> <p>Durante la conferenza sarà presente Patrizia Bosso del blog “La Melagranata” che parlerà del libro curato da lei, nato per aiutare i bambini di Rocchetta Vara (Sp) dopo l’alluvione di Genova. Questo moderno “ricettario” raccoglie le preparazioni di molti foodbloggers e non, i quali hanno contribuito a questa interessante e soprattutto “benefica” pubblicazione destinata a rallegrare l’alimentazione dei ragazzi, con un occhio alla loro salute. <p> Io sarò tra il pubblico, e voi? <p><a href="http://lh5.ggpht.com/-jVTEQ15ER5w/T9rSbYWtsNI/AAAAAAAAB18/o5StlMIuDuA/s1600-h/i-kitchen5.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="i-kitchen" border="0" alt="i-kitchen" src="http://lh6.ggpht.com/-frL72KFdNW8/T9rSc7sAxbI/AAAAAAAAB2E/-FnKjZr3Mps/i-kitchen_thumb3.jpg?imgmax=800" width="198" height="293"></a> <p>Sotto il comunicato stampa che descrive meglio il tema dell’incontro di domani: <p><em>“Uno dei meriti di Pellegrino Artusi è stato quello di aver inaugurato il genere letterario moderno della «scrittura di cucina». Gli innumerevoli epigoni, anche coloro che hanno sviluppato contributi originali, hanno dovuto fare i conti con il testo e la lezione artusiana.</em> <p><em>Tuttavia un aspetto è sembrato -fin qui- non riproducibile: lo scambio di idee e suggerimenti tra lo scrittore e i suoi lettori, che ha contribuito ad alimentare quell’opera in divenire che è La scienza in cucina.</em> <p><em>Anche in questo Artusi è stato anticipatore; oggi, infatti, la dimensione sociale e condivisa della scrittura, favorita e promossa dagli strumenti tecnologici del cosiddetto web 2.0, sembra un elemento “naturale” dello scambio tra chi scrive (se volete “chi produce contenuti”) e chi legge (chi fruisce di quei contenuti).</em> <p><em>Ne parleremo con alcuni dei più interessanti ad attivi food-blogger italiani, come <strong>Patrizia Bosso</strong>, genovese, curatrice del blog </em><a href="http://www.melagranata.it/" target="_blank">melagranata.it</a><em></em><em>, che recentemente ha curato la pubblicazione di<strong> i-Kitchen</strong>, un ricettario realizzato con il contributo di numerosi food bloggers italiani e i cui proventi sono destinati ai genovesi colpiti dalle alluvioni dello scorso autunno; o come <strong>Silvia Fratini</strong>, redattrice, all’interno del portale </em><a href="http://www.dissapore.com/author/silvia-fratini/" target="_blank">Dissapore.it</a><em></em><em> del blog “La ricetta perfetta” in cui la “perfezione” del risultato è ottenuto anche attraverso un uso consapevole -e critico- delle diverse fonti”.</em> <p>Buon fine settimana!!!</p> Unknownnoreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-1550564854588442242012-06-13T07:52:00.001+02:002012-06-14T07:19:32.503+02:00Gelée di fragole con spuma alla mandorla<p><a href="http://lh5.ggpht.com/-OmG09B-GpNg/T9gqe77hHBI/AAAAAAAAB1E/KRY2k3Lh8uw/s1600-h/Gele-fragola16.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="Gelée fragola" border="0" alt="Gelée fragola" src="http://lh4.ggpht.com/-n0QHpwnB7as/T9gqf0dYXSI/AAAAAAAAB1I/uoofurgopQ8/Gele-fragola_thumb13.jpg?imgmax=800" width="450" height="637"></a></p> <p>E’ un periodo molto particolare quello che sto attraversando, alcune decisioni da prendere, molti progetti, qualche novità degna di nota e tante incognite. Come un mantra mi ripeto spesso che “tutto andrà bene” un modo per darmi serenità per non portare le incertezze della mente nella vita di tutti i giorni. Raccolgo le energie e vado avanti, sorridendo alla vita, non potrei fare altrimenti.</p> <a name='more'></a> <p>Questa ricetta è stata creata qualche settimana fa per il numero di maggio di “A Tavola”. Con le prime fragole è nato un dessert fresco e al profumo di mandorla che vi consiglio, sono sicura piacerà a tutti. La spuma dolce in superficie viene mitigata dalla leggera asprezza della gelatina di fragole. La consiglio e a seconda della stagione si potrà sostituire le fragole con le pesche, le albicocche, i lamponi… chi più ne ha più ne metta! Un abbraccio</p> <h2>Gelée di fragole con spuma alla mandorla </h2> <ul> <li>300 g di fragole <li>150 g di acqua <li>20 g di zucchero <li>1 g di agar agar <li>60 g di pasta di mandorle <li>100 g di latte intero <li>150 g di panna fresca <li>meringa in briciole</li></ul> <p align="justify">Pulire le fragole, tagliarle e metterle a cuocere con l’acqua e lo zucchero per 10 minuti. Con un mixer a immersione frullarle e lasciare intiepidire. A parte sciogliere l’agar agar in poca acqua calda e aggiungerlo alla purea di frutta. Distribuire sul fondo dei contenitori le fragole frullate e lasciare riposare in frigorifero per un paio d’ore. <p align="justify">A parte, far bollire il latte, aggiungere a fuoco spento la pasta di mandorle a cubetti e frullare il tutto. Lasciare riposare per un’ora (anche di più). Trascorso il tempo di riposo filtrare il latte alla mandorla, aggiungere la panna e mettere tutto nel sifone. Tirare fuori i bicchieri con la purea di fragole, sbriciolarci sopra della meringa e guarnire con abbondante spuma alla mandorla. Servire subito.</p> <p>Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Ann del blog <a href="http://www.bperbiscotto.com/2012/06/raccolta-dolci-al-cucchiaio.html" target="_blank">“BperBiscotto”</a> dedicata ai dolci al cucchiaio:</p> <p> </p> <p><a href="http://lh3.ggpht.com/-BSDboF12oNI/T9l0VGwBZ2I/AAAAAAAAB1Y/OEYEQ0zPazM/s1600-h/Banner%252520raccolta%252520dolci%252520piccolo%25255B4%25255D.png"><img style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top: 0px; border-right: 0px; padding-top: 0px" title="Banner raccolta dolci piccolo" border="0" alt="Banner raccolta dolci piccolo" src="http://lh6.ggpht.com/-uLdh-2xIJwk/T9l0Yq3a-bI/AAAAAAAAB1g/wJ74W0_upjY/Banner%252520raccolta%252520dolci%252520piccolo_thumb%25255B2%25255D.png?imgmax=800" width="150" height="250"></a></p> Unknownnoreply@blogger.com48tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-6047970974422306602012-06-11T08:00:00.001+02:002012-06-11T08:00:42.659+02:00Piccole sfoglie ripiene<p><a href="http://lh3.ggpht.com/-z7jLxIqXAgw/T9WJeCxpBAI/AAAAAAAAB0g/rboBSK9cr6w/s1600-h/sfoglie-ripiene3.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="sfoglie ripiene" border="0" alt="sfoglie ripiene" src="http://lh3.ggpht.com/-DBtVsbjew7E/T9WJfFq5E8I/AAAAAAAAB0o/4ZbE71T7tFs/sfoglie-ripiene_thumb.jpg?imgmax=800" width="447" height="667"></a></p> <p>Buongiorno e buon lunedì! La scorsa settimana avevo anticipato che con la sfoglia avanzata da <a href="http://latartemaison.blogspot.com/2012/06/sfoglia-al-caprino-super-veloce.html" target="_blank">questa</a> preparazione era nata un’altra idea. Ed ecco qui, niente di complicato anzi, una ricetta di riciclo che vede ancora l’accoppiata “sfoglia furba e verdure”. In questo caso si tratta di fave, piselli e carciofi freschi, raccolti dall’orto di famiglia e subito cucinati, una bontà incredibile. </p> <a name='more'></a> <p>Chi ha la fortuna di poter mangiare frutta e verdure appena raccolte avrà notato che il sapore è molto diverso rispetto a quella comprata dal fruttivendolo, di sicuro è più intenso. Le fave sono quel tipo di verdura (in realtà sono un legume) che si esprime al meglio appena raccolta. Già dopo 24 ore acquista uno sgradevole accento amarognolo che peggiora con il tempo. Quando sono freschissime oltre a mangiarle subito accompagnate da un pezzo di formaggio mi piace cucinarle in padella, stufate con piselli e carciofi freschi. E’ un contorno buonissimo, verde e profumato. Una parte di quello preparato la scorsa settimana l’ho destinato a diventare farcitura di questi cassoncini. Buonissimi? No, di più! ;)</p> <p><a href="http://lh6.ggpht.com/-r1hO1OBDLQ0/T9WJglJKdbI/AAAAAAAAB0w/L6l_oBDXv-g/s1600-h/Sfoglie-ripiene13.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="Sfoglie ripiene1" border="0" alt="Sfoglie ripiene1" src="http://lh4.ggpht.com/-2edabPjxHlI/T9WJiHsOp0I/AAAAAAAAB04/xzWLcucT6aw/Sfoglie-ripiene1_thumb.jpg?imgmax=800" width="450" height="664"></a></p> <h2>Piccole sfoglie ripiene di fave e piselli</h2> <p>250 gr di sfoglia furba (<a href="http://latartemaison.blogspot.com/2012/06/sfoglia-al-caprino-super-veloce.html" target="_blank">ricetta qui</a>)</p> <p>200 gr di fave fresche</p> <p>200 gr di piselli freschi</p> <p>2 cipollotti</p> <p>2 carciofi freschi</p> <p>2 rametti di maggiorana</p> <p>Fare soffriggere nell’olio evo i cipollotti tritati finemente. Dopo un paio di minuti aggiungere i carciofi puliti e affettati sottilmente, le fave e i piselli. Salare e unire la maggiorana. Lasciare cuocere per 15/20 minuti a fuoco basso. </p> <p>Tirare la sfoglia ad uno spessore di 2 mm. Con un coppa pasta tagliare dei dischetti di 8 cm di diametro e farcirli con un po’ di contorno. Chiudere le sfoglie pizzicando i bordi dell’impasto e trasferire in forno caldo, 180° per 30 minuti. Servire caldi.</p> Unknownnoreply@blogger.com30tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-52482777372345347162012-06-08T14:21:00.001+02:002012-06-08T14:21:56.126+02:00Torta di lenticchie rosse e yogurt<p><a href="http://lh4.ggpht.com/-j9OytWA60CI/T9HuQW9xcTI/AAAAAAAABzA/33ixFPnkXes/s1600-h/3%25255B3%25255D.jpg"><img style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top: 0px; border-right: 0px; padding-top: 0px" title="3" border="0" alt="3" src="http://lh5.ggpht.com/-Lb8SCPLLOYs/T9HuR-dI3tI/AAAAAAAABzI/q4F-v1x3cIs/3_thumb.jpg?imgmax=800" width="447" height="667"></a></p> <p>La lenticchia è un legume che apprezzo molto. Mi è sempre piaciuto prepararla in occasione del Capodanno e di solito la legavo a preparazioni invernali. Ma da quando esiste <font color="#23bcc9"><strong>l<em>a tarte maison</em></strong></font> ho scoperto che i legumi si prestano moltissimo anche ad essere cucinati in estate. Come i fagioli cannellini, ad esempio, le lenticchie sono perfette per accompagnare i crostacei oppure dello sgombro lessato. Buone anche come abbinamento al riso in insalate ricche di verdure. </p> <a name='more'></a> <p>Leggendo l’elenco degli ingredienti ammessi al contest di<strong> </strong><a href="http://verdecardamomo.blogspot.it" target="_blank"><strong>Claudia</strong></a> ho scelto di partire da questi piccoli legumi per preparare qualcosa di diverso dalle insalatone a cui sono abituata. Ne è nata una torta dalla crosta croccante e friabile, con un ripieno ricco e profumato e un tocco particolare dato dalla presenza dello yogurt che regala morbidezza all’impasto e gli dà un tocco vagamente esotico abbinato al curry… Da provare assolutamente, magari come antipasto o anche piatto unico.</p> <p>Solo una ma fondamentale raccomandazione: questa torta salata deve essere servita appena sfornata, il giorno dopo infatti diventa un po’ troppo secca, colpa o merito della scarsa quantità di olio presente ;) Buon fine settimana!</p> <p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijrmj2o1a6SXWf4IgzjrfwhSfi7_e6cq3llkMfBLX9I97Aih36z92wjV7K63ZtszZ0B3b-adH9PzD-xIz1HwTVJY3_FGkBJDx0T-XjUvnmgHrGmu3dIqPblyUVcphNGRLMAy2Z8w1LYrKW/s1600-h/4%25255B3%25255D.jpg"><img style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top: 0px; border-right: 0px; padding-top: 0px" title="4" border="0" alt="4" src="http://lh4.ggpht.com/--Jchfx7UwM8/T9HuU_0Xa_I/AAAAAAAABzY/slePD0JvTa8/4_thumb.jpg?imgmax=800" width="448" height="667"></a></p> <h2>Torta di lenticchie rosse e yogurt</h2> <p><strong>per il guscio di pasta:</strong></p> <ul> <li>180 gr di farina 00</li> <li>100 ml di acqua tiepida</li> <li>1 cucchiaio di olio evo</li> <li>1 cucchiaio di salvia tritata finemente</li> <li>sale</li></ul> <p><strong>per il ripieno:</strong></p> <ul> <li>250 gr di lenticchie rosse</li> <li>2 uova</li> <li>125 gr di yogurt naturale </li> <li>3 rametti di timo</li> <li>3 cucchiai di olio evo</li> <li>sale e curry q.b.</li></ul> <p align="justify">Preparare la pasta facendo una fontana con la farina e inserendo al centro l’olio e la salvia. Aggiungere un po’ alla volta l’acqua tiepida mescolando fino ad ottenere un impasto morbido. Avvolgerlo nella pellicola e lasciare riposare per 45 minuti.</p> <p align="justify">Sciacquare le lenticchie abbondantemente. Lessarle a fuoco dolce per 20 minuti in poca acqua in modo che a fine cottura questa sia stata completamente assorbita. Trasferire le lenticchie in una ciotola e lasciarle raffreddare dopodiché aggiungere lo yogurt, le uova, l’olio, le foglioline di timo, il sale e un po’ di curry. Con un mixer ad immersione frullare il composto.</p> <p align="justify">Stendere la sfoglia piuttosto sottile. Sistemarla in una tortiera da 26 cm e distribuire il composto all’interno. Infornare in forno caldo a 180° per 35/40 minuti. Sfornare e servire.</p> <p align="justify">Con questa ricetta partecipo al contest di <a href="http://verdecardamomo.blogspot.it" target="_blank">Claudia</a> del blog VerdeCardamomo <a href="http://verdecardamomo.blogspot.it/2012/04/la-ricetta-del-benessere-il-mio.html" target="_blank">“Le ricette del BenEssere”</a></p> <p align="justify"><a href="http://lh4.ggpht.com/-Ul-wUp4ieLM/T9HuW7znrVI/AAAAAAAABzg/WDW3qirUHdM/s1600-h/Contest_Verde%25255B7%25255D.jpg"><img style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top: 0px; border-right: 0px; padding-top: 0px" title="Contest_Verde" border="0" alt="Contest_Verde" src="http://lh6.ggpht.com/-RoaUWzzrres/T9HuXyGNyFI/AAAAAAAABzo/UsRRjgIJaaw/Contest_Verde_thumb%25255B4%25255D.jpg?imgmax=800" width="222" height="301"></a></p> Unknownnoreply@blogger.com21tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-64160270339690121122012-06-05T12:57:00.001+02:002012-06-05T14:31:00.951+02:00Sfoglia al caprino super veloce!<p><a href="http://lh5.ggpht.com/-i8PgoZv6s2s/T83l_9FYvwI/AAAAAAAAByM/o8QjBX1f_fg/s1600-h/sfoglia3.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="sfoglia" border="0" alt="sfoglia" src="http://lh5.ggpht.com/-SdfUgWM2qn0/T83mBaxi6qI/AAAAAAAAByU/oxWZ_q8bn8s/sfoglia_thumb.jpg?imgmax=800" width="445" height="667"></a></p> <p>Parto dal principio. Fare la pasta sfoglia mi ha sempre spaventata e non per la paura di non farcela no, no. La mia paura è sempre stata quella di prendere consapevolezza della quantità di burro che contiene. Perché anch’io in certe situazioni sono “struzzo”, nascondo la testa sotto la sabbia e faccio finta di niente. Vuoi mettere la differenza fra intuire e conoscere? </p> <a name='more'></a> <p>Faccio outing: io combatto da sempre con i grassi in cucina. Da sempre. Oh, adesso l’ho detto! Confesso che dietro questa foodblogger tutta dolcetti e tonalità di rosa si cela una donna a dieta da una vita. Me lo perdonate?</p> <p>Non ho mai mentito sia chiaro, nelle mie ricette dove è presente il grasso -olio d’oliva, burro, lardo o strutto che sia- ne ho sempre usato quello che serviva (penso ad una piadina senza strutto e mi si drizzano i peli del braccio) però la parte di me più sana ed equilibrata combatte da sempre con quella più godereccia e tradizionalista. Tutto questo per dirvi che ho provato a fare la pasta sfoglia furba vista da <a href="http://arabafeliceincucina.blogspot.it/2010/05/furbizie-colazione.html" target="_blank">Stefania</a>, l’Araba del web, e l’ho immediatamente archiviata proprio perché “<font color="#23bcc9">alleggerita</font>” nella quantità di burro… Così la coscienza è stata ingannata ;)</p> <p>Con la sfoglia ottenuta ho realizzato due sfoglie come questa e degli stuzzichini che vi mostrerò a breve… restate sintonizzati ;)</p> <p><a href="http://lh3.ggpht.com/-yQbJovMmy4k/T83mCu57XPI/AAAAAAAAByc/A5c62623QmI/s1600-h/sfoglia43.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="sfoglia4" border="0" alt="sfoglia4" src="http://lh6.ggpht.com/-2r1QhVDt7Kg/T83mEAiEb8I/AAAAAAAAByk/jKdOjwlihcE/sfoglia4_thumb.jpg?imgmax=800" width="450" height="661"></a></p> <h2>sfoglia furba al caprino</h2> <p>220 g di formaggio Philadelphia light <p>220 g di farina 00 <p>130 g di burro a temperatura ambiente <p>1 cucchiaino di sale <p>2 tomini freschi di capra <p>erba cipollina q.b. <p>In una ciotola lavorare il formaggio, il burro, la farina miscelata con il sale fino ad avere un composto di briciole. Non impastare troppo e avvolgere il tutto nella pellicola e mettere in frigo una notte. Trascorso il tempo, tirare fuori dal frigo e stendere un rettangolo più o meno regolare. Dare una piega a tre (cioè piegare le estremità una sull'altra), avvolgere in pellicola e far riposare in frigo almeno mezz'ora. Ripetere per tre volte la piegatura e il riposo. <p>Prendere la sfoglia, stenderla e ricavare due rettangoli di 30 x 15 centimetri. Tagliare a fette i tomini e disporre le fette sulla sfoglia. Infornare a 180° per 30 minuti circa o fino a quando la sfoglia non sarà dorata, sfornare e servire ancora calda spolverata generosamente di erba cipollina. <p>Velocissima, eh?!</p> Unknownnoreply@blogger.com38tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-70796092624467177542012-06-04T07:20:00.001+02:002012-06-04T07:30:42.050+02:00Fornelli in rete, storie di foodblogger<p><a href="http://lh3.ggpht.com/-0nrcNGfJp_Q/T8xFhh40DpI/AAAAAAAABx4/mnLRKmGgFpg/s1600-h/FornelliInRete_600x8004.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="FornelliInRete_Copertina" border="0" alt="FornelliInRete_Copertina" src="http://lh3.ggpht.com/-iq59drmehdk/T8xFirvo0lI/AAAAAAAAByA/JkzEwFGm9Yc/FornelliInRete_600x800_thumb2.jpg?imgmax=800" width="450" height="600"></a></p> <p align="justify"><font color="#23bcc9">Si accendano le luci… ops, i fornelli!</font> </p> <a name='more'></a> <p align="justify"></p> <p align="justify">Il libro di Francesca Martinengo edito da <a href="http://www.malvarosaedizioni.it/" target="_blank">Malvarosa Edizioni</a> di cui avevo parlato <a href="http://latartemaison.blogspot.com/2012/03/la-bella-estate-macarons-salati.html" target="_blank"><strong>QUI</strong></a> è pronto. <font color="#23bcc9">G<strong>iovedì 7 giugno</strong></font> alle 18,30 verrà presentato ufficialmente a Torino, presso la libreria Mood. Che libro è Fornelli in Rete? E’ una raccolta di più di cinquanta foodblog, tra cui <em>La tarte maison</em>, che Francesca Martinengo ha censito con attenzione. Si parla di cibo a km 0, ricette dell’ultimo minuto, ispirazioni tratte da cooking class o dalle suggestioni dell’infanzia. E’ un libro che nasce dall’analisi dei “foodblog”, diari di cucina che sono diventati un fenomeno sociale, dietro i quali sono presenti persone (soprattutto donne) che raccontano le loro esperienze culinarie e non, attraverso una ricetta.</p> <p align="justify">Sarà un piacere sfogliarlo non solo per conoscere meglio i blog che si occupano di cibo ma anche per prenderne spunti, suggerimenti e tante, tantissime idee per nuove preparazioni. </p> Unknownnoreply@blogger.com24tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-22398747414600447702012-05-31T08:04:00.001+02:002012-05-31T08:04:20.721+02:00Crumble ai lamponi<p><a href="http://lh3.ggpht.com/-8UQ58gNXRD0/T8cJMFEXXcI/AAAAAAAABw4/pPJWg89DX6s/s1600-h/63.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="6" border="0" alt="6" src="http://lh6.ggpht.com/-fU2CTGhPUoE/T8cJNad5jHI/AAAAAAAABxA/1q1_R_UUZGM/6_thumb1.jpg?imgmax=800" width="450" height="681"></a></p> <p align="justify">In queste giornate il pensiero corre veloce e raggiungere le città emiliane, quelle che ho conosciuto come Ferrara e quelle che devo ancora visitare come Reggio Emilia. Le parole si sono sprecate con molta facilità e, lasciatemelo dire, anche con superficialità. Qua e là ho letto di prese di coscienza e approfondimenti che dire opportunistici è dire poco. </p> <a name='more'></a> <p align="justify">Ci sono situazioni in cui tacere non significa essere indifferenti ma solidali. Stare in silenzio permette a chi soffre di parlare, di urlare se vuole e a chi gli sta di fronte di ascoltare… e aiutare se è possibile.</p> <p align="justify">Ammetto di essermi avvicinata a questo tipo di dolce solo dopo aver aperto “<font color="#23bcc9">La tarte maison</font>”… prima mi sembrava troppo semplice e banale. Però non avevo fatto i conti con la sua bontà e dopo questo primo esperimento (<a href="http://latartemaison.blogspot.com/2011/06/crumble-di-pesche.html" target="_blank"><strong>QUI</strong></a>) l’ho rifatto altre volte, ma solo in estate. E adesso che sembra riaffacciarsi alle porte la bella stagione ecco che ho scongelato un po’ di lamponi, li ho messi in un paio di cocotte da soufflé “<em>et voilà le dessert!”</em> veloce, goloso e piuttosto leggero, perfetto per me.</p> <p><a href="http://lh4.ggpht.com/-UJkeN9eddcs/T8cJOeOnsaI/AAAAAAAABxI/EuKarULd7Ek/s1600-h/73.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="7" border="0" alt="7" src="http://lh3.ggpht.com/-AeTsY1PSKIM/T8cJ4lEV5kI/AAAAAAAABxQ/9cc8sjg2eKM/7_thumb1.jpg?imgmax=800" width="450" height="676"></a></p> <h2>crumble ai lamponi</h2> <ul> <li>250 gr vaschetta di lamponi <li>40 gr di zucchero di canna <li>60 gr di farina 00 <li>35 gr di burro morbido <li>2 cucchiai di avena in fiocchi</li></ul> <p align="justify">Setacciare la farina, mescolarla con lo zucchero di canna e unire il burro ammorbidito. Lavorare questa miscela fino ad ottenere un impasto in briciole. Distribuire il crumble sui lamponi precedentemente distribuiti in due cocotte livellandolo in modo che il crumble rivesta completamente la frutta. Spolverare con i fiocchi d’avena. Infornare a 180° e lasciare cuocere per circa 30 minuti. Sfornare e lasciare intiepidire per mezz’ora prima di servire. (per 2 persone)</p> Unknownnoreply@blogger.com37tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-83275295651198819542012-05-28T07:59:00.001+02:002012-05-28T21:13:14.940+02:00Yogurt da bere con timo limone e cardamomo<p><a href="http://lh3.ggpht.com/-HWfoy-EiHT8/T8MUFFCfWoI/AAAAAAAABwE/vHgZEr1x8wg/s1600-h/yogurt14.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="yogurt1" border="0" alt="yogurt1" src="http://lh6.ggpht.com/-hGQGeB_wTJk/T8MUGQ3Z8eI/AAAAAAAABwM/Thn2AJ4G44A/yogurt1_thumb1.jpg?imgmax=800" width="450" height="676"></a></p> <p align="justify">Aspettando l’estate… </p> <p align="justify">La voglia di leggerezza ha preso il sopravvento in cucina e la scelta è caduta su una bevanda che avevo assaggiato in vacanza e che ho cercato di replicare. Si tratta di uno yogurt aromatizzato e dolce, profumato con del timo limone e dei semi di cardamomo.</p> <a name='more'></a> <p align="justify">Il <font color="#23bcc9"><strong>timo limone</strong></font> è un’erba aromatica davvero interessante, si presta ad essere utilizzata sia con il dolce che con il salato e, in questo caso, va a sostituire la menta che non ho sul mio terrazzo. In più ho aggiunto dei <font color="#23bcc9"><strong>semi di cardamomo</strong></font> schiacciati che hanno aromatizzato lo sciroppo di zucchero di canna. Manca solo una cosa rispetto all’originale: quando ho bevuto questo yogurt era caldissimo e mi era stato servito con tanto ghiaccio tritato… una vera bontà rinfrescante. Purtroppo ancora il caldo non è così insopportabile anzi, siamo in attesa di tempi (tempo) migliore. Buonissimo lunedì a tutti!</p> <p><a href="http://lh6.ggpht.com/-fIXQ4xqUGEs/T8MUHwEnyVI/AAAAAAAABwU/xUMgnoJNqFU/s1600-h/yogurt7.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="yogurt" border="0" alt="yogurt" src="http://lh6.ggpht.com/-f2WCYBhdWKc/T8MUKU4tg-I/AAAAAAAABwc/Pu0ULlV642s/yogurt_thumb1.jpg?imgmax=800" width="450" height="657"></a></p> <h2>Yogurt da bere con timo limone e cardamomo</h2> <ul> <li>250 gr di yogurt naturale <li>20 gr di zucchero di canna <li>3 semi di cardamomo <li>3 rametti di timo limone <li>50 gr di acqua</li></ul> <p align="justify">Schiacciare i semi di cardamomo. Scaldare l’acqua con lo zucchero e aggiungere i semi. Lasciare bollire per un paio di minuti a fuoco vivace. Attendere che lo sciroppo si raffreddi. Pulire i rametti di timo limone, aggiungere le foglioline allo yogurt e frullare insieme allo sciroppo. Lasciare riposare in frigorifero fino al momento di servire. Versare la bevanda in bicchieri con dentro qualche cubetto di ghiaccio.</p> <p align="justify">Un’ultima nota autocelebrativa (me la perdonate, vero?): anche questo mese sono presente con una ricetta all’interno della rivista <a href="http://www.atavolaweb.it/in-edicola/item/a-giugno-in-edicola-2.html" target="_blank">“A Tavola”…</a> curiosi? Ecco la copertina :)</p> <p><a href="http://lh4.ggpht.com/-ZOglabKoffU/T8MULUWDT1I/AAAAAAAABwg/ByB0E8WYqis/s1600-h/163315_421549781212283_317345009_n6.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="163315_421549781212283_317345009_n" border="0" alt="163315_421549781212283_317345009_n" src="http://lh4.ggpht.com/-WmdoY_45nzA/T8MUMSznGOI/AAAAAAAABws/SgIRfLM1HWc/163315_421549781212283_317345009_n_t.jpg?imgmax=800" width="215" height="301"></a></p> Unknownnoreply@blogger.com39tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-91042851007517293972012-05-25T08:26:00.001+02:002012-05-26T06:47:31.050+02:00Mini donuts<p><a href="http://lh3.ggpht.com/-PdF7sirDW0M/T78l5jGZV4I/AAAAAAAABvI/YpBaNOUmvTI/s1600-h/ciambelline3.jpg"><img style="border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="ciambelline" border="0" alt="ciambelline" src="http://lh4.ggpht.com/-iTC_cqRATZw/T78l7RdPRjI/AAAAAAAABvQ/9fPRaLA35Jo/ciambelline_thumb.jpg?imgmax=800" width="449" height="667"></a></p> <p align="justify">La settimana scorsa <a href="http://www.oggipanesalamedomani.it/" target="_blank"><strong>Sonia</strong></a> ha scritto su FB che in un noto supermercato, dal giorno dopo, sarebbe stata in vendita la macchina per cuocere le ciambelline. E’ stato come se avesse detto “scatenate l’inferno!” molte di noi si sono precipitate a comprarla altre, come la sottoscritta, hanno dato il compito ad un famigliare (babbo) che ogni lunedì e giovedì ama fare un giretto al Lidl (l’ho detto!) per tornare a casa con le cose più inutili.</p> <a name='more'></a> <p align="justify">Ed ecco qui le mie ciambelline piccole e senza la classica glassa che tanto ama Homer ma che sono molto piaciute a me. Ad accompagnare la macchina c’è un micro-ricettario da cui ho preso e modificato la ricetta che vi lascio qui sotto. Ho usato <font color="#23bcc9"><strong>farina integrale, olio di noci e yogurt.</strong> </font><font color="#333333">Ne sono usciti circa trenta donuts</font> leggeri e soffici. Sono una tentazione a cui non si resiste colpa anche delle piccole dimensioni e, come con le ciliegie, uno tira l’altro e finiscono in un baleno :)</p> <p align="justify">E la ciotola?! Vogliamo parlarne?! E’ una creazione di <a href="https://www.facebook.com/lab.ramina" target="_blank"><strong>Ramina</strong></a> ed è una delle cose più romantiche che io abbia mai visto… e vi assicuro che mangiare le ciambelle direttamente dalla ciotola ha un gusto ancora più buono :) Buon fine settimana!</p> <p><a href="http://lh3.ggpht.com/-Jm0hVUrXAHc/T78l8Z0urQI/AAAAAAAABvU/4wJzJLaC9hI/s1600-h/ciambelline23.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="ciambelline2" border="0" alt="ciambelline2" src="http://lh5.ggpht.com/-Lk__Rl8tI-s/T78l9a1IBdI/AAAAAAAABvg/WbFPDeym2EE/ciambelline2_thumb.jpg?imgmax=800" width="449" height="667"></a></p> <h2>Donuts allo yogurt</h2> <ul> <li>150 gr di farina integrale <li>1 cucchiaino di lievito in polvere <li>1 vasetto di yogurt naturale <li>3 cucchiai di olio di noci <li>40 gr di zucchero di canna <li>latte q.b. <li>zucchero a velo q.b.</li></ul> <p align="justify">Setacciare la farina e il lievito. Aggiungere lo yogurt, l’olio di noci (si può usare anche un olio evo leggero) e lo zucchero. Sulla base dell’impasto ottenuto aggiungere latte fino ad ottenere un impasto della densità di una crema pasticcera piuttosto tirata. Inserire l’impasto in un sac a poche e distribuirlo all’interno della macchina per preparare le ciambelline precedentemente riscaldata e leggermente unta. Attendere 4 minuti e sfornare. Lasciare raffreddare i donuts su una griglia.</p> Unknownnoreply@blogger.com37tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-17141602579067004762012-05-21T07:53:00.001+02:002012-05-21T07:53:33.832+02:00Cornetti al miele di Anna<p><a href="http://lh4.ggpht.com/-QPOWvVjfKss/T7nYTOCGn7I/AAAAAAAABuk/KQnxSsvwNWY/s1600-h/croissants16.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="croissants1" border="0" alt="croissants1" src="http://lh6.ggpht.com/-vxrUHUxrjQQ/T7nYUUiHV8I/AAAAAAAABus/pM16C-xH8sY/croissants1_thumb3.jpg?imgmax=800" width="450" height="651"></a></p> <p align="justify">Questo fine settimana doveva essere rilassante e invece come tutti mi ritrovo con i nervi a pezzi. Venerdì sera mi ero portata avanti e proprio in previsione del “dolce far niente” avevo preparato questi deliziosi cornetti integrali visti da <a href="http://www.annathenice.com/" target="_blank">Anna</a> e che erano in lista per l’assaggio.</p> <a name='more'></a> <p align="justify">Non so se capita anche a voi ma quando sono di cattivo umore, o meglio, quando c’è qualcosa che mi turba, in cucina sono una frana… non seguo la ricetta, sono distratta e soprattutto mi manca il cuore. E questo fine settimana è stato così, senza il cuore per mettersi a cucinare ma con il cuore altrove.</p> <p align="justify">Con questi cornetti abbiamo fatto colazione sabato mattina salvandone alcuni per le fotografie… ho solo modificato leggermente la ricetta sostituendo la farina manitoba con della farina 00, per il resto il procedimento è lo stesso di <a href="http://www.annathenice.com/" target="_blank">Anna</a>. Credo la conosciate tutti ma se ancora qualcuno non ha avuto modo di passare da lei per leggere i suoi post e godere delle ricette, beh ve lo consiglio di cuore :)</p> <p><a href="http://lh3.ggpht.com/-I_fIvuLyPog/T7nYVY7sNII/AAAAAAAABu0/d_K6aHXby1Q/s1600-h/cornetti4.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="cornetti" border="0" alt="cornetti" src="http://lh3.ggpht.com/-JX9pMOq_S7A/T7nYWixHTyI/AAAAAAAABu8/Wmuq3QSAIVw/cornetti_thumb1.jpg?imgmax=800" width="500" height="357"></a></p> <h2>cornetti integrali al miele</h2> <ul> <li>250 gr di farina integrale <li>130 gr di farina 00 <li>lievito di birra in granuli <li>1 uovo <li>60 gr di burro <li>250 gr di latte <li>3 cucchiai di miele millefiori <li>sale un pizzico</li></ul> <p>per la farcitura:</p> <ul> <li>miele millefiori q.b.</li></ul> <p align="justify">Nella ciotola dell'impastatrice unire il latte, il burro sciolto, il miele e l'uovo. Mescolare. A parte setacciare e miscelare le farine con il pizzico del sale e il lievito, e unire agli ingredienti liquidi. Lavorare per 10 minuti nell’impastatrice.<br>Far lievitare per un paio d’ore. Sgonfiare l'impasto e con il matterello stenderlo dandogli una forma rettangolare e lunga. Con un coltello a lama liscia ricavare tanti triangoli isoscele. Depositare alla base del triangolo un pochino di miele e arrotolare i singoli triangoli partendo dalla base. Disporli su una placca da forno rivestita con carta da forno. Lasciarli riposare per una mezz'ora. Infornare a 180° e far cuocere per 15 minuti circa. (per 20/23 cornetti).</p> <p align="justify">PS: il miele della farcitura verrà assorbito in cottura dall’impasto. Consiglio di munirsi di cucchiaino e dopo il primo morso farcire secondo i propri gusti, se siete molto golosi!</p> Unknownnoreply@blogger.com41tag:blogger.com,1999:blog-9062482561822716235.post-1188859604907738532012-05-18T08:28:00.001+02:002012-05-18T22:16:52.735+02:00Pane di mais<p><a href="http://lh6.ggpht.com/-7NkzC9enfmk/T7Xr-CE44rI/AAAAAAAABuA/oURIpyKWum0/s1600-h/pane_mais8.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="pane_mais" border="0" alt="pane_mais" src="http://lh6.ggpht.com/-U0TDWhuai8Y/T7Xr_YBraAI/AAAAAAAABuI/lcyspX37Ork/pane_mais_thumb2.jpg?imgmax=800" width="446" height="667"></a></p> <p align="justify">Quando la scorsa settimana ho chiesto un aiuto per utilizzare l’ultimo sacchetto di <font color="#23bcc9">farina di mais</font> molte amiche virtuali mi hanno dato suggerimenti e ricette. La prima è stata <a href="http://gretascorner.blogspot.it/" target="_blank"><strong>Greta</strong></a> che nel commento al post mi segnalava un pane al mais. Non ho perso tempo e su fb le ho chiesto la ricetta che lei, prontamente, mi ha copiato e inviato. Ed ecco il frutto di questo lavoro, un pane croccante, profumatissimo e super versatile. </p> <a name='more'></a> <p align="justify">Ho avuto qualche dubbio durante i primi 10 minuti di cottura perché sono abituata a veder crescere il pane in forno e invece in questo caso si è alzato di poco ma al taglio l’uniformità della grana mi ha rincuorato. Non lieviterà moltissimo, basta aspettare il raddoppio, io ho creato il filoncino e poi l’ho messo a riposare per un’ora in uno strofinaccio infarinato e pulito (e mi raccomando <strong>pulito significa che non è stato lavato con del detersivo ma solo in acqua calda</strong>). Dopodiché ho delicatamente rovesciato il filone nella teglia al momento di infornare praticando due tagli sulla superficie.</p> <p align="justify"><font color="#23bcc9">Come l’abbiamo mangiato?</font> Così al naturale, con prosciutto crudo stagionato e poi usando dei cubetti di pane come base per i crostini mignon che vedete sotto a cui ho faticato io per prima a resistere durante gli scatti. A darmi l’idea è stata <a href="http://www.mypaneburroemarmellata.com/2012/05/gli-chevres-ed-il-loro-meraviglioso.html" target="_blank"><strong>lei</strong></a> che, con le sue foto incantevoli mi ha stregata con questa proposta. Non avevo a disposizione un caprino nel carbone vegetale ma solo uno al naturale però avevo un barattolino di mostarda di pere molto delicata e perfetta con i formaggi freschi e pastosi al palato. Non vi resta che provare, volete liberare la dispensa vero?! Baci e buon fine settimana :)</p> <p><a href="http://lh4.ggpht.com/-5g27zzAotpQ/T7XsBGoe-XI/AAAAAAAABuQ/iw5SZzj9YWE/s1600-h/tartine7.jpg"><img style="background-image: none; border-right-width: 0px; margin: 0px auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: block; float: none; border-top-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; padding-top: 0px" title="tartine" border="0" alt="tartine" src="http://lh4.ggpht.com/-dAJCgus5LwE/T7XsDKJ6WtI/AAAAAAAABuY/J27k-x_bIV4/tartine_thumb1.jpg?imgmax=800" width="450" height="658"></a></p> <h6></h6> <h3></h3> <p align="center">Piatto con farfalle di <a href="https://www.facebook.com/lab.ramina" target="_blank">Laboratorio Ramina</a></p> <h2>Pane di mais</h2> <ul> <li>300 gr di farina di mais <li>300 gr di semola rimacinata (io semola di grano duro) <li>12 gr di lievito di birra (o 150g di lievito madre ) <li>300 gr di acqua <li>50 gr di olio extra vergine d’oliva <li>10 gr di sale</li></ul> <p align="justify">Mettere le farine nel cestello della planetaria e fontana e unire poco alla volta l'acqua dove si sarà fatto sciogliere il lievito ( io ho usato il lievito madre secco che va aggiunto direttamente alle farine). Si otterrà un impasto un po’ appiccicoso a cui aggiungere l’olio e dopo qualche minuto il sale. Lasciare impastare a velocità media per 10/15 minuti fino a quando non sarà sodo. Dare la forma a filoncino e lasciare lievitare fino al raddoppio (circa un’ora). Infornare a 200° per i primi 15 minuti e poi a 180° per altri 35 minuti. </p> <p align="justify">PS: Greta mi ha suggerito di aromatizzarlo con delle erbe, ma ammetto di essermene dimenticata però ve lo suggerisco perché con della salvia o del rosmarino all’interno deve essere ancora più buono. La ricetta è di Sara Papa.</p> Unknownnoreply@blogger.com30